Corea: Jeep ‘estranea’ in pista prima della Safety Car
La FIA ha minimizzato sull’episodio dell’entrata in pista non segnalata di una Jeep del servizio dei vigili del fuoco, chiamati a spegnere l’incendio sulla monoposto di Mark Webber.
La corsa di ieri è stata caratterizzata da un finale particolarmente movimentato, specie alla ripartenza dopo la prima safety car. Il contatto tra Sutil e Webber ha causato la foratura del radiatore sulla RB9 dell’australiano che, poco dopo, ha preso fuoco. I soccorsi, però, erano ben lontani dalla zona dove si è fermato l’australiano e l’intero retrotreno della creatura di Milton Keynes è stato inghiottito dalle fiamme, sotto gli occhi di un inerme Webber.
La direzione gara ha temporeggiato nel neutralizzare la corsa con la safety car fino a quando, davanti al leader, si è palesata una Jeep dei pompieri che ha dovuto percorrere il lungo rettilineo prima di raggiungere il luogo dell’incidente.Per fortuna, il gruppo ha avuto modo di vedere la vettura lungo il rettilineo, rallentando. Solo a quel punto è stata mandata in pista la Safety Car che, poco dopo, ha ricompattato tutto il gruppo.
La FIA ha comunque chiarito la situazione: a dare l’ordine di raggiungere la vettura di Webber è stata la direzione gara, ma di certo non si aspettavano che il mezzo raggiungesse il luogo entrando deliberatamente in pista dalla curva 1. L’organo direttivo attende ora una relazione degli organizzatori su quanto è accaduto per verificare se ci sono state delle lacune per la sicurezza.
Sebastian Vettel, che si è ritrovato davanti quell’auto di servizio, non ha avuto dubbi: “Non era abbastanza chiaro che ci trovassimo nuovamente in regime di Safety Car. Ma poi è apparso il segnale e mi sono tranquillizzato. Non era stato un granché bello vedere un’altra macchina in pista”, ha ammesso.
L’unica segnalazione per i piloti era stata una misera bandiera bianca esposta ai lati, per avvertirli del mezzo che procedeva lentamente. Tuttavia, la Federazione ha chiarito che ciò sarebbe comunque bastato, come è specificato nel Codice Sportivo Internazionale, e dunque non ci saranno sanzioni.