Pat Fry: “Le scelte coraggiose hanno pagato”
Pat Fry traccia un bilancio positivo della trasferta Ferrari a Singapore.
Dopo il Gran Premio di Singapore, la Ferrari ingoia un altro rospo amaro: la concorrenza è troppo avanti e solo dei guai tecnici potrebbe fermare la loro rincorsa ai due Titoli iridati. Tuttavia, il Cavallino Rampante ha saputo osare al Marina Bay Circuit, tirando fuori una prestazione degna di nota.
Pat Fry, direttore dell’ingegneria della Scuderia, ha analizzato le prestazioni in gara delle due F138 che hanno permesso a Fernando Alonso di conquistare la seconda posizione dopo “l’alieno” Vettel.
Tutto parte dall’ingresso della Safety Car, quasi a metà gara, che ha dato un grande aiuto alla strategia di Fernando Alonso: “In questo weekend, pur non avendo la vettura più veloce, siamo riusciti a massimizzare la nostra prestazione e il risultato è stato assolutamente positivo. Con Fernando la scelta di rimanere fuori fino alla fine dopo la Safety Car ci ha ampiamente ripagato. La nostra competitività in gara è stata superiore rispetto a quanto visto in prova, soprattutto perché le caratteristiche di questo tracciato ci erano sfavorevoli. Alonso è stato protagonista di una partenza incredibile: è davvero raro recuperare quattro posizioni al via a Singapore”.
Davanti ad una Red Bull che era in grado di andare anche due secondi al giro più veloce di tutti gli altri, in Ferrari hanno tentato una strategia azzardata che – però – ha pagato. “Nel primo stop di fernando dovevamo coprire la sosta anticipata di Webber e sapevamo che avremmo trovato Di Resta nel traffico, ma la finestra del pitstop era limitata e abbiamo preferito non rischiare. Quando poi è andata in pista la Safety Car, avevamo metà giro a disposizione per prendere una decisione e alla fine abbiamo fatto rientrare entrambi i piloti, tentando una strategia diversa. Abbiamo provato a giocare un asso con Fernando e fortunatamente non abbiamo dovuto rivivere quanto accaduto in Canada nel 2012. Per le ultime sei gare, concentreremo il lavoro di un gruppo di ingegneri sulla F138, perché vogliamo continuare a cercare miglioramenti che ci consentano di essere più competitivi”, ha concluso.