Horner critica la penalità a Webber. Hamilton invece…
Per il Team Principal Red Bull la reprimenda è eccessiva. Il pilota Mercedes: “Bisogna agire in sicurezza”.
Come noto, il passaggio con cui Mark Webber si è fatto scortare ai box da Fernando Alonso al termine del GP di Singapore, sebbene abbia potuto suscitare l’ilarità del pubblico, è valso a entrambi i piloti una reprimenda da parte degli stewards: a Webber per essere entrato in pista a piedi prima che tutte le vetture fossero rientrate nel parco chiuso, e ad Alonso per aver creato una situazione giudicata pericolosa. Per l’australiano, essendo la terza ammonizione della stagione (dopo quelle rimediate per un contatto con Rosberg in Bahrain e per aver ignorato le bandiere gialle in Canada), si traduce in una penalità di 10 posizioni in griglia in Corea.
Il Team Principal Red Bull Chris Horner ha commentato la vicenda ad AUTOSPORT: “Avrebbero dovuto dargli una multa o uno schiaffetto sulla mano, nient’altro. È un peccato che gli abbiano dato una reprimenda, con le conseguenti 10 posizioni di penalità in griglia, essendo la terza della stagione. Sfortunatamente queste ammonizioni sono l’unica arma in mano ai commissari. Forse, in queste circostante, sarebbe stato sufficiente parlare al pilota, o dargli una multa”. Non si può però evitare di notare che la reprimenda, di per sé, somigli proprio a quello “schiaffetto sulla mano” evocato da Horner. Il fatto che Webber ne avesse già accumulate due e che pertanto sia scattata la penalità in griglia non dipende dall’evento in sé, e se la reprimenda fosse stata la seconda anche per l’australiano è improbabile che Horner, o chiunque altro, avrebbe trovato qualcosa da ridire.
Horner si appella allo spirito di “cameratismo” tra piloti ed alla simpatia che un’immagine come quella offerta da Alonso e Webber nel GP di ieri possa suscitare nel pubblico: “Una delle immagini più simboliche che ricordi è quella del passaggio di Nigel Mansell ad Ayrton Senna. In tutta onestà non ho visto le immagini di Mark e Fernando, li ho soltanto visti rientrare, ma alla fine è stata una cosa positiva per lo spettacolo ed è un peccato se i piloti non possono dimostrare le loro emozioni o essere se stessi“.
Dimostrare le proprie emozioni non impedisce però di effettuare manovre in tutta sicurezza. Ed è proprio questa l’opinione di Lewis Hamilton su quanto accaduto ieri: “Ero nel giro di rientro, ho effettuato la curva e mi sono trovato davanti Fernando, sono rimasto scioccato. L’ho superato sulla destra, ma se Mark fosse passato in quel momento l’avrei investito. Fortunatamente non è stato il caso. È una cosa bella da vedere per i tifosi, probabilmente dovrebbe essere permessa in futuro, a patto che si faccia in maniera sicura: non ci si può fermare in mezzo alla traiettoria“.