Singapore, una sfida diversa per il motori V8
Dopo Spa e Monza, per i propulsori di F1 arriva la sfida di Singapore. Diversa, ma altrettanto difficile da affrontare per le alte temperature d’esercizio. Rémi Taffin, di Renault Sport, ci spiega come ci si prepara a questo evento.
I team di Formula 1 stanno preparando le monoposto in vista delle verifiche tecniche che si svolgeranno, domani, sul Marina Bay Street Circuit, dove questo fine settimana si disputerà il Gran Premio di Singapore.
Dopo le sfide di Spa e Monza, ossia due piste dove il motore è fondamentale, la F1 si prepara ad una sfida diversa, tra le curve lente – ma dal ritmo serrato – del circuito di Singapore. Rémi Taffin, responsabile di Renault Sport F1, ci parla così delle peculiarità tecniche di questo tracciato cittadino per un motore V8 aspirato.
“Singapore ci offre una sfida molto diversa rispetto a quella vissuta a Spa e Monza. Abbiamo tutte le caratteristiche di un tracciato cittadino che si snoda lungo i luoghi simbolo di questa città, con una serie di curve a bassa velocità. In netto contrasto con i circuiti di Belgio e Italia: qui si tiene il gas completamente aperto solo per il 45% del giro. E’ uno dei dati più bassi dell’intero campionato, così come la velocità media, che si attesta sui 170 km/h”.
La novità di quest’anno sarà la modifica alla curva 10, che renderà la pista leggermente più veloce, ma il resto del circuito rimane invariato dal punto di vista della gestione del motore, dove conta un buon livellamento della curva di potenza ai bassi regimi e una buona risposta del motore a quelli più alti. “Cerchiamo di essere quanto più attenti possibili con le impostazioni del motore, per evitare il peso extra a bordo”, conferma Taffin. “Per non finire con troppo carburante nel serbatoio, che avrebbe influenza negativa sul giro, i piloti giocano costantemente con le diverse mappature del motore”.
Anche le condizioni meteo di Singapore sono importanti. Finora non è mai arrivata la pioggia durante un Gran Premio in notturna, ma l’umidità sfiora sempre l’80% e porta le temperature ambientali a oltre 30 gradi, nonostante le ore serali.
“Questo gioca un ruolo fondamentale nella configurazione del motore. Maggiore è la quantità di acqua nell’aria e meno ossigeno c’è da bruciare”, afferma il responsabile di Renault Sport. “Dobbiamo tener presente tutti questi dati quando si definiscono le mappature e gli altri parametri per il funzionamento del motore. Inoltre, monitoriamo attentamente la temperatura, anche perché quella di Singapore è una delle gare più lunghe della stagione. Le auto vanno relativamente lente per tutta la gara e spesso si è vicini l’uno con l’altro, ciò ci impone di monitorare con attenzione i sistemi di raffreddamento, perché le temperature d’esercizio sono più alte. Considerando tutti questi parametri, si tenderà ad utilizzare motori a fine vita”, conclude Taffin.