$ingapore: quando il Gran Premio diventa business
I numeri del Gran Premio di Singapore continuano a dar ragione agli organizzatori e al Governo della Città-Stato. Un successo che ha incrementato il turismo e l’economia in pochi anni.
Dire che ospitare un Gran Premio di Formula 1 sia un affare costoso è solo un eufemismo. Ma vi siete mai chiesti perché in tanti provano ad organizzare delle corse, anche in posti assurdi, investendo fior di milioni di dollari?
Domanda retorica, perché la risposta è decisamente ovvia: perché è un modo di fare business estremamente proficuo, che va ben oltre i biglietti venduti per il giorno della gara. I benefici sono molteplici e spesso molto diversi da evento in evento. Ci sono corse finanziate dai governi locali per cercare di aumentare il turismo di una determinata zona, come ci sono eventi finanziati privatamente che cercano di ottenere un guadagno con i tanti spettacoli ed eventi collaterali al Gran Premio.
Probabilmente, il Gran Premio di maggior successo utilizzato come mezzo di promozione turistica è proprio quello di Singapore che si terrà il prossimo 22 settembre. Attualmente l’unica corsa in notturna della Formula 1, porta le monoposto sulle strade della Città-Stato, in una coreografia affascinante. Il layout del circuito è stato disegnato per abbracciare i luoghi più interessanti della città.
L’obiettivo è ben chiaro: promuovere la città ai facoltosi “turisti sportivi” in cerca di una esperienza originale e fuori dal comune come può essere una gara di F1 in notturna. Lo ha confermato anche Colin Syn, Vice Presidente del GP di Singapore e membro del comitato esecutivo di FIA Institute. “La Formula 1 è accompagnata da una serie di eventi che cambiano la percezione delle cose. Singapore non è più una tappa del Mondiale, ma diventa un’imperdibile metà per la F1 che, nel frattempo, mostra anche il meglio della città in mondovisione”.
Era il Settembre del 2008 quando il GP di Singapore ha debuttato nel calendario del Circus, frutto di oltre un anno di negoziati che portarono ad un contratto di cinque anni tra la Formula One Management e il Singapore Tourism Board, rappresentato dal milionario imprenditore Ong Beng Seng, il vero motore che sta dietro all’organizzazione.
Il layout del circuito venne approvato dalla FIA nel settembre del 2007 e da lì iniziarono i lavori per la costruzione del pit-complex, un nuovo tratto d’asfalto di 1,2 chilometri e lo sviluppo (e l’installazione) del primo sistema di illuminazione del circuito di F1. Il circuito è, infatti, sormontato da una trave d’alluminio di 6,4 chilometri, dotata di proiettori Philips e posata sul suolo senza scavi e senza un chiodo: 138 chilometri di cavi e circa 50 chilometri di fibre ottiche per realizzare qualcosa di strepitoso. L’azienda italiana ha anche allestito la direzione gara e le relative apparecchiature, la sala stampa, le sale vip, gli impianti, le telecamere a circuito chiuso e il podio. Un gran lavoro che ha portato sul tetto del mondo l’azienda italiana che lo produce.
“Il punto cruciale del GP di Singapore è che si svolge proprio nel cuore di una delle città più dinamiche e vivaci al mondo”, spiega Syn. “Guardando dalla TV si riesce a vedere lo spettacolare skyline di Marina Bay e capisci che la decisione di portare la F1 in centro è stata la scelta giusta da fare”. La gara è prevista per le 20, ora di Singapore. “E’ il momento giusto: garantisce la massima esposizione in Europa, mentre in Asia – una domenica sera tardi – si guadagna la massima esposizione sul mercato, creando di fatto uno spettacolo di due ore commercialmente interessanti per Singapore”.
Singapore ha recentemente rinnovato il contratto con la FOM fino al 2017. I dati dei primi quattro anni d’attività sono positivi: oltre 360 milioni di spettatori e un incremento delle entrate turistiche di ben 342 milioni di euro. Oltre 404.000 spettatori unici, di cui il 40% visitatori stranieri.
Un modello di business che funziona e che porta utili, a differenza di molti altri eventi, destinati a scomparire a breve dal calendario della F1… senza infamia e senza lode.