La Ferrari tira fuori le unghie, ma poco può contro “l’alieno”
Gara maiuscola per entrambi i piloti del Cavallino Rampante dopo una partenza fulminante. La vittoria non arriva: secondo Alonso, quarto Massa. Ma la festa del podio è tutta Rossa e la Ferrari recupera in classifica costruttori. “Quando un pilota domina venerdì, sabato e domenica, noi non possiamo che fargli i complimenti, accettare che è stato più forte di noi e riprovarci la volta successiva”, afferma l’asturiano.
“Più che lottare come leoni, non si può. E noi, questo weekend, lo abbiamo fatto”. Si racchiude tutto nel team radio finale di Andrea Stella il Gran Premio d’Italia 2013 della Ferrari. Un team radio che consegna Fernando Alonso, secondo sul traguardo dopo una gara bella e caparbia, al boato della marea rossa in attesa sotto il podio, tra fumogeni tricolori e il tradizionale enorme stemma del Cavallino Rampante.
Il Gran Premio di Monza parte con lo scatto felino di entrambi i ferraristi, rispettivamente in quarta e quinta posizione in griglia. L’assalto alla prima fila è massiccio, tanto da impensierire persino Sebastian Vettel, che arriva alla prima variante spiattellando la gomma anteriore destra. Massa si inserisce subito dietro al tedesco, mentre Alonso, liquidato Nico Hulkenberg, parte alla carica di Mark Webber. L’australiano non ha scampo: alla quarta tornata lo spagnolo lo aggancia all’esterno, stacca all’ultimissimo momento all’entrata della Variante della Roggia, e agguanta il terzo posto.
Lo spagnolo supera il compagno di squadra all’ottavo giro e comincia la rincorsa alla vetta della gara, occupata da Sebastian Vettel. Sembra di rivedere il film di Spa Francorchamps: il tedesco non strafà, ma come una formichina guadagna tre-quattro decimi al giro. Su gomme medie la Ferrari è comunque performante: Alonso riesce a non andare oltre i cinque secondi di distacco quando comincia il valzer dei pit-stop, intorno al 21esimo giro. Webber e Vettel si fermano a montare gomme dure. Le due Ferrari rimangono in pista qualche giro in più, forse per arrivare al traguardo con gomme più fresche, o forse consapevoli delle difficoltà del passo gara sulle Orange-Hard.
La scelta non paga: Felipe Massa rientra in pista dietro Mark Webber, mentre Fernando Alonso vede raddoppiare il proprio svantaggio da Vettel, con l’aggravante di trovarsi braccato dall’altro pilota Redbull. Ma Nando difende la posizione contro Mark Webber come se non ci fosse un domani. Negli ultimi giri sembra addirittura guadagnare qualche secondo su Sebastian Vettel. Ma è così che si arriva sul traguardo: il tedesco in volata a prendersi il suo sesto successo stagionale, lo spagnolo secondo, come in Belgio.
La festa, però, è solo per lui. Fernando Alonso, l’asturiano dal sangue caldo che pizzica i giornalisti e giura amore eterno alla Ferrari e ai suoi tifosi. Lui è il re del circuito brianzolo, e dal podio si fotografa con la folla osannante, anche se sul gradino più alto c’è Sebastian l’alieno. Un alieno sempre più solo dall’alto dei suoi 222 punti in classifica.
“Abbiamo fatto un bel weekend: un venerdì molto valido, in cui abbiamo sperimentato diverse soluzioni tecniche; una qualifica molto buona, dato che due macchine in top 5 non le portavamo dalla Malesia; in gara abbiamo lottato per il podio con entrambe le vetture. E’ stato tutto quasi perfetto: perché alla fine è stato il nostro rivale a vincere e ad allungare in campionato. Ma quando uno domina venerdì, sabato e poi vince la domenica, noi non possiamo che fargli i complimenti, accettare che è stato più forte di noi e riprovarci la volta successiva”.
E’ l’asturiano a parlare: la sonata è molto cambiata rispetto alle sfuriate piccate dello scorso, terribile luglio. La Red Bull è inarrivabile, è vero. Ma la F138 sembra risorta. Non solo: la corsa al mondiale, fino a un mese fa apertissima, può considerarsi ormai una faccenda a due. “La macchina era a posto, abbiamo superato Nico (Hulkenberg) e poi Mark (Webber), ma non siamo stati in gradi di ridurre il margine. Il secondo posto è buono per godersi questa cerimonia sul podio più spettacolare dell’anno. Speriamo di essere sul gradino più alto il prossimo anno”, dice Fernando a Jean Alesi, che lo intervista. E sul bel sorpasso al limite a Webber afferma: “a questo punto non abbiamo nulla da perdere, dobbiamo prenderci qualche rischio. L’abbiamo fatto e ci è andata bene”.
Quarto posto per Felipe Massa, autore di una gara generosa, forse anche più delle qualifiche di ieri. “E’ stato tutto perfetto, tranne che per la posizione persa (nei confronti di Webber, ndr) con il pit stop. E’ stato un peccato, perché mi ha impedito di lottare davanti ed essere lì sul podio davanti ai tifosi italiani”.
Il brasiliano, osservato speciale del mercato piloti, mercoledì è convocato a Maranello per sapere cosa sarà di lui nella prossima stagione. “La Ferrari sa di cosa sono capace, conosce il mio talento. Non c’è nulla da dire. Bisogna solo continuare a lavorare per la squadra fino alla fine”.
Certo è che, con il risultato di oggi che porta Vettel a +53 su Fernando Alonso, il campionato prenderà una piega definitiva nella prossima gara di Singapore, peraltro storicamente favorevole alla Red Bull.
“Abbiamo dato il massimo”, afferma Stefano Domenicali. “Però sono andati più forte di noi. Abbiamo perso dei punti sul leader del campionato piloti, tuttavia ne abbiamo recuperati molti in classifica costruttori e ora siamo di nuovo secondi. Il mese di luglio ci ha tagliato un po’ le gambe per la corsa al campionato”, continua il team principal Ferrari, “ma non è ancora finita. Abbiamo l’obbligo di continuare a lavorare e a spingere. Lo dobbiamo a tutta questa bellissima gente che è venuta qui, numerosissima, a fare il tifo per noi”.