Toro Rosso: “Un giovane del vivaio per il 2014”

Il boss della Red Bullina lascia intendere che anche nel 2014 la Str seguirà la filosofia di lanciare in F1 un pilota del “Red Bull’s Young Driver Program”. Il portoghese Da Costa osservato speciale…

toro_rosso_montecarloFranz Tost, team principal della Scuderia Toro Rosso, l’ha fatto capire senza troppi giri di parole. Quello della squadra di Faenza è un sedile “riservato” ai giovani della cantera bibitara:

Quando Dietrich Mateschitz ha comprato questo team (la storica Minardi ndr), il suo obiettivo dichiarato era farla diventare la palestra per i giovani piloti da promuovere, nel caso lo meritassero, in Red Bull”.

Il “giochetto” ha funzionato due volte nell’ultimo quinquennio. La prima con Sebastian Vettel, che nel 2008 fece faville in Toro Rosso per poi andare a dominare campionati in Red Bull, mentre la seconda volta è notizia di questi giorni, ovvero la promozione di Daniel Ricciardo dal team satellite a quello principale.

Falliti negli anni gli esperimenti con Jaime Alguersuari (che si è bruciato anche per dissidi con Helmut Marko) e Sebastien Buemi, ma come si suole dire non tutte le ciambelle escono col buco.

La Toro Rosso deve, quindi, rimpiazzare Ricciardo, mentre è confermato l’altro  pilota Jean Eric Vergne, che nel 2014 correrà la sua terza stagione a Faenza.

“Non abbiamo nessuna fretta di annunciare il pilota del 2014. Stiamo valutando varie opzioni e al momento giusto prenderemo la nostra decisione”.

Il nome più caldo è quello di Felix Da Costa, portoghese classe ’91 e attuale terzo pilota della Red Bull. Il ragazzo è attualmente impegnato nelle World Series Renault, dove ha gareggiato anche nel 2012, e vanta nel suo curriculum la vittoria (lo scorso inverno) del prestigioso Gp di F3 di Macao.

La stagione in corso della WSR non è però all’altezza delle aspettativa e in Red Bull vogliono ancora aspettare prima di prendere una decisione. Lo stesso Da Costa, a tal riguardo, ha ammesso: “Alla fine, in Red Bull pretendono i risultati, non le spiegazioni. Sanno che cosa sta succedendo e mi sono accanto in questo momento difficile. Se non fossimo in grado di mantenere la pressione adesso, allora perché dovremmo farlo nel campionato del mondo di F1?”

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