Qualifiche Spa, per la Ferrari una 5° fila che va stretta
Nella lotta per la pole position del Gp del Belgio la F138 sembra in forma come mai in questa stagione. Ma un testacoda di Fernando Alonso e una strategia intemperante per Felipe Massa, fanno piombare le due Rosse in nona e decima posizione in griglia. Alonso: “Domani dobbiamo prendere le decisioni giuste”.
“Avevamo ritmo in tutte le condizioni”. Sono le parole che Fernando Alonso rilascia a caldo ai microfoni di Sky, al termine delle qualifiche del Gp del Belgio. Peccato che, nel giorno in cui la macchina era in stato di grazia, negli ultimi cinque minuti sia mancato tutto il resto: la fortuna, che ti fa essere nel tratto giusto del tracciato con le mescole giuste; il tempismo nelle strategie, che ti consente di scendere in pista nel momento migliore, ma anche di rimanerci quando serve; la concentrazione del Matador, che, in un circuito che notoriamente non ama, si fa gabbare da un cordolo scivoloso nel frangente peggiore, quello in cui dieci secondi fanno la differenza tra il giro della pole e una rientrata mesta ai box ancora con il colpo in canna.
Questa è la storia delle qualifiche Ferrari a Spa Francorchamps: una Q1 perfetta sul bagnato; una Q2 giocata con carattere sulla pista che si va ad asciugare; una Q3 di blackout e condizioni avverse. Soprattutto dal punto di vista meteorologico. Perché nel folle pomeriggio belga è stato il meteo a farla da padrone. La pioggia era attesa: non ci si aspettava però la schizofrenia di scrosci violenti e rapide schiarite che hanno funestato tutta l’ora di prove ufficiali.
La Q1 parte bagnata: tutti i piloti scendono in pista senza indugi, montando gomme Intermedie. Piove infatti su tutto il tracciato e la paura è che la pista peggiori ancora, tanto da dover montare le Rain. Ma non accade. Le Rosse si mantengono in posizione tranquilla, con il cielo che dà timidi segnali di schiarita. La bagarre è negli ultimi tre minuti. Le piccole scuderie tentano l’azzardo delle Slick, montando gomme Medie: una scelta che paga. Alonso e Massa, invece, scendono in pista con nuovi pneumatici Intermedi. Non c’è comunque storia: l’asturiano fa segnare un imperioso 2’00’190 e si prende la vetta della Q1. Settimo Felipe Massa, con il crono di 2’01’’462.
Nella Q2 la pista è ormai asciutta in traiettoria. A differenza di alcuni avversari diretti, che restano ai box (Rosberg, Hamilton, Vettel), i due piloti della Ferrari decidono di far segnare un primo parziale su gomme dure. Ottimi i tempi sul giro di Fernando Alonso, che si lancia in un duello all’ultimo millesimo con Mark Webber. Di circa sette decimi più lento Felipe Massa. Ma le Orange Hard non sono performanti abbastanza sulla pista che migliora: negli ultimi minuti si lotta su Gomme Medie. L’asturiano ferma il cronometro su 1’48’’309: meglio di lui fa solo Kimi Raikkonen, che gli scippa la vetta della Q2 per soli 13 millesimi.
Neanche a dirlo, in Q3 ricomincia a piovere intensamente, soprattutto sull’ultima parte del tracciato. Prima ancora che la pit venga aperta, tutti le vetture, Ferrari comprese, si ritrovano schierate dietro il semaforo rosso con gomme Slick. Tutte, tranne la Force India Paul Di Resta, che monta le Intermedie: una scelta che si rivela particolarmente felice. Perché, mentre tutti, dopo un giro a passo d’uomo, sono costretti a rientrare ai box per montare gomme da bagnato, lo scozzese rimane in pista, facendo segnare un tempo che, con la pioggia in aumento, sembra assicurargli la pole position. Mentre Alonso rimane qualche minuto fermo in garage, Felipe Massa segue immediatamente Di Resta in pista con pneumatici Intermedi: il brasiliano gira in un 2’04’’059 e rientra ai box.
Parte la bagarre degli ultimi due minuti. La pioggia rende insidioso il terzo settore, ma i tempi migliorano sensibilmente sia nel primo intertempo che nella parte centrale del tracciato, infrangendo i sogni di Paul Di Resta e facendo disperare Felipe Massa. Non c’è neanche il tempo di rammaricarsi per la scelta infelice che Fernando Alonso, lanciato in un giro dagli ottimi parziali, va in testacoda dopo la Stavelot. Lo spagnolo perde una decina di secondi fondamentali: quelli che gli avrebbero dato la possibilità di fare due giri lanciati, come gli avversari, invece che uno solo, quello che gli vale la nona posizione. La bandiera a scacchi lo coglie con il tempo di 2’03”482.
“Quando le condizioni atmosferiche sono queste, tutto può succedere”, afferma l’asturiano. “Se una nuvola scarica un po’ più di pioggia nel momento sbagliato, l’ultimo giro serve a poco. Quest’anno diverse volte siamo stati noi a non prendere la bandiera a scacchi. La nota positiva della giornata è che avevamo ritmo in tutte le condizioni: in Q1, sul bagnato, eravamo primi; in Q2, su pista asciutta, eravamo secondi. Speriamo domani di ritrovare le stesse condizioni di oggi, con un alternanza di asciutto e bagnato. Se riusciamo a superare, possiamo essere i favoriti di una gara caotica. Tutto sta a prendere le decisioni giuste.”
E proprio quelle sono mancate a Felipe Massa. “Abbiamo provato una cosa che se funzionava sarebbe stata perfetta. Il carico di carburante che avevo a bordo mi consentiva di fare solo un giro lanciato: quando ho visto la pioggia aumentare, mi sono detto, ‘proviamo adesso o mai più’. Non potevo immaginare che smettesse all’ultimo momento, né che la pista migliorasse”, spiega il brasiliano. “Partendo decimi la gara di domani non sarà facile. Ma tutto può succedere con condizioni variabili come quelle di oggi. Dunque dobbiamo essere pronti a tutto”.