GP Belgio, scelte aerodinamiche a confronto per Spa
Sul veloce circuito belga Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren puntano su ali da basso carico. Altri (Lotus e Sauber) scelgono il DRD senza rinunciare al carico. Analizziamo le prime novità da Spa.
Altro che ferie! Sono davvero tantissime le prime novità tecniche che abbiamo avuto modo di osservare ai box dello storico circuito di Spa-Francorchamps. Trattasi, come prevedibile, soprattutto di novità aerodinamiche, visto che il veloce circuito delle Ardenne richiede uno specifico “pacchetto aerodinamico” per rendere le vetture veloci ma anche sufficientemente aderenti al suolo nelle varie curve di Spa.
Come al solito aspettiamo le prime prove del venerdì per descrivervi tutte le reali e concrete novità delle squadre e quest’oggi ci concentriamo sulle diverse scelte fatte dai team relativamente al carico aerodinamico delle vetture, in particolare al carico posteriore.
Partiamo da Mercedes, Ferrari, Red Bull e McLaren, tutte dotate di un nuovo alettone posteriore. Quello della Ferrari è costituito da un’ala dritta nella parte centrale e svergolata in prossimità delle paratie, con un flap dotato di una “V” centrale appena percettibile e privo di nolder. Le paratie, inoltre, hanno solo due feritoie (FOTO). Nuova anche la carenatura del meccanismo del DRS.
Sulla stessa linea l’ala della Mercedes, che presenta un profilo pressoché piatto (a livello di inclinazione) ma non lineare, con la parte centrale sollevata rispetto ai lati; anche il flap segue questa conformazione, ma, a differenza di quello della Ferrari, è dotato di nolder nella parte superiore (FOTO). In questo caso le feritoie sulle paratie sono 3. Da notare che tra ala e paratia sono presenti degli slot, volti a ridurre i vortici che si creano lungo il dorso del profilo ed a migliorare l’efficienza dello stesso.
Anche la Red Bull ha un’ala con una corda piuttosto corta (FOTO) ed un profilo arcuato nella parte centrale, così come quello della McLaren, per la prima volta dotata di un’ala piuttosto scarica (FOTO).
Al di là delle differenze, si tratta di ali da “basso carico”, visto che i profili hanno un’inclinazione ed una superficie tale da generare una quantità di carico inferiore al solito, ma anche una maggiore velocità, che è quello che interessa agli ingegneri (ed ai piloti).
Scelta completamente diversa dai team che possono utilizzare il famoso DRD, che a Spa verrà utilizzato (almeno nelle libere, vedremo in gara…) dalla Lotus (da entrambi i piloti) e dalla Sauber. L’ala della Lotus è infatti la stessa utilizzata in circuiti più lenti (FOTO), così come quella della Sauber, dotata di “cucchiaio” centrale (FOTO).
Confrontando le due soluzioni (FOTO ali a basso carico – FOTO ali con possibilità DRD), è piuttosto evidente che chi ha la possibilità di utilizzare il DRD può montare ali con maggior carico aerodinamico, garantendosi quindi lo stesso livello (alto) di aderenza nelle curve, dove il DRD non entra in funzione, salvo poi “scaricarle” con lo stallo parziale sui dritti e recuperare velocità di punta. Le quadre che hanno scelto profili da basso carico, invece, hanno scelto di sacrificare grip in curva per una maggiore velocità sul dritto.
Questa constatazione ci consente di ipotizzare un miglior rendimento della Lotus (e della Sauber, forse…) nei tratti guidati e comunque un buon rendimento anche in velocità grazie al DRD (se funzionerà a dovere…). Inoltre ciò potrebbe ripercuotersi anche sul rendimento delle gomme, che, con maggior aderenza, funzioneranno meglio. Gli altri, invece, puntano tutto sui tratti veloci e sui sorpassi, sacrificando la percorrenza di curva.