F1 Story | Spa 2009, Kimi diventa: “The King of Spa”
Raikkonen torna in Ferrari? Le voci di mercato sono insistenti e – in occasione del GP del Belgio – non potevamo che ricordare l’ultima vittoria con il Cavallino del finlandese.
Annus horribilis il 2009 della Ferrari. La Scuderia di Maranello si fece cogliere impreparata dalla rivoluzione regolamentare di quell’anno e non potè nulla contro la dominatrice – ma contestata – Brawn e contro una sorprendente Red Bull.
Quella sfortunata stagione, già segnata dal terribile incidente di Felipe Massa a Budapest, si apprestava a passare alla storia per l’assenza di vittorie come già capitato nel lontano 1992. Fu Kimi Raikkonen a salvare l’onore dei ragazzi in Rosso, grazie ad una strepitosa prestazione sul circuito di Spa.
La gara si pregustava avvincente sin dal sabato. Le qualifiche videro svettare in pole positon, inaspettatamente, Giancarlo Fisichella al volante della Force India. La vettura del pilota romano, cenerentola della stagione sino a quel momento, riuscì ad esprimere al meglio il proprio potenziale sui lunghi rettilinei del tracciato belga, nonostante l’assenza di un ausilio importante come il KERS.
Alle spalle di Fisichella si piazzò, anche questa volta a sorpresa, Jarno Trulli al volante della Toyota. I due portacolori italiani che riuscirono nell’impresa di ricordare al mondo che la scuola tricolore non era certo da rottamare. Il biondo finlandese della Ferrari conquistò la posizione numero sei sullo schieramento, mentre Luca Badoer, sostituto di Felipe Massa, chiuse mestamente all’ultima posizione, alle prese con una monoposto che non conosceva abbastanza.
Al via della corsa, Raikkonen ebbe dei riflessi fenomenali e riuscì a piazzarsi subito al secondo posto alle spalle del poleman Fisichella. Trulli, come il classico impiegato fantozziano bersagliato dalla nuvoletta, ruppe l’ala anteriore a seguito di un contatto con Heidfeld e vanificò il risultato del sabato. Alle spalle dei due fuggitivi, fu il caos. Dopo poche curve un carambolone mise fuorigioco il leader iridato Jenson Button, il campione del mondo in carica Lewis Hamilton, Jaime Algersuari e colui che sarebbe divenuto nel 2012 l’uomo dei crash per eccellenza, Romain Grosejean. I detriti che invasero la pista costrinsero i commissari a far entrare la safety car. Lo spettacolo, tuttavia, rimase sospeso solo per poco.
Al rientro della vettura di sicurezza in pit lane, Fisichella e Raikkonen si sfidarono in un duello rusticano che creò il vuoto alle loro spalle. Kimi fiutava la preda e riusciva a stare in scia al pilota romano, mantenendo un distacco di un secondo nei confronti della Force India, ma quando ne ebbe abbastanza sfruttò l’arma in più che la Ferrari possedeva rispetto alla vettura con licenza indiana: il Kers.
Premuto il magico bottone, Kimi riuscì a sopravanzare Fisichella e a tagliare per primo il traguardo, rompendo un digiuno di vittorie che per la Ferrari durava dal Brasile 2008. Kimi salvò così l’onore della Ferrari. Giancarlo Fisichella, piazzatosi secondo, fu chiamato dal Presidente Montezemolo per sostituire l’anonimo Badoer al volante della rossa numero 4, proprio a partire dal Gran Premio d’Italia e sino al termine della stagione.
La vittoria di Raikkonen, tuttavia, non fu sufficiente per evitare la brusca interruzione del rapporto tra il pilota finlandese e la Scuderia.
A fine anno, infatti, la Ferrari rescisse il contratto del finlandese pagando una salatissima penale e fece accomodare sul quel sedile Fernando Alonso. Un gesto poco elegante, obbligato presumibilmente dalla pressione dello sponsor spagnolo Santander e che, specie alla luce delle prestazioni degli anni successivi di Felipe Massa, non ha certamente pagato in termini di risultati.
Le voci di mercato che si rincorrono in questi giorni vedono un ritorno di fiamma della Ferrari per Raikkonen. Vedremo se il finlandese farà sbocciare nuovamente l’amore con una prestazione maiuscola proprio sul circuito dove ottenne l’ultima vittoria al volante di una vettura del Cavallino Rampante.