LCdM infuriato: il presidente tuona anche contro Alonso
Il numero uno della Ferrari ne ha per tutti: a Maranello ha spronato i tecnici a darsi una mossa, e al contempo ha richiamato all’ordine il pilota spagnolo, reo di aver mancato di rispetto alla Scuderia.
Strali e tuoni. Altro che i 40° di Caronte. Stamattina a Maranello nel consueto briefing tecnico post Gp sugli uomini Ferrari si è abbattuto un uragano “presidenziale”.
La sfuriata di un Montezemolo ai limiti della pazienza è stata di quelle epocali se – come si evince dal sito ufficiale del Cavallino – il presidente ha chiesto in modo veemente un immediato cambio di rotta alla scuderia.
“Non mi sta bene una Ferrari come quella che ho visto ieri in gara” ha attaccato Montezemolo, che ha regalato a tutti i tecnici presenti un coltello e un invito, nemmeno troppo metaforico, a metterselo fra i denti pensando all’approccio da avere nella seconda metà del campionato.
Una trovata “vecchio stile” quella del presidente, che ha provato anche in questo modo originale a fare gruppo, a ricreare un’appartenenza a un colore sacro che pare smarrita.
Nell’occhio del ciclone, stavolta, è finito anche Fernando Alonso, al punto che la Ferrari sul sito ufficiale ha pubblicamente rimproverato il campione spagnolo, in riferimento alla nota dichiarazione a Sky Germania nella quale Fer ha candidamente chiesto come regalo “un’altra macchina”:
“Bisogna serrare le fila, senza lasciarsi andare a sfoghi che, pur comprensibili nell’immediatezza di un risultato negativo, non giovano a nessuno. Il riferimento è alle ultime dichiarazioni di Fernando Alonso, che non sono piaciute né a Montezemolo né a tutta la squadra”. Queste le parole della Ferrari.
Lo stesso Montezemolo, approfittando del compleanno dello spagnolo, ha fatto una di quelle telefonate di “auguri” da far tremare le vene nei polsi, richiamando l’asturiano all’ordine:
“A tutti i grandi campioni che hanno guidato per la Ferrari è sempre stato chiesto di anteporre gli interessi della squadra a quelli personali. Questo è il momento di rimanere calmi, evitare polemiche e dare con umiltà e determinazione il proprio contributo, stando vicino, in pista e fuori, alla squadra e ai suoi uomini”.
Alonso difficilmente gradirà il pubblico rimprovero, ma il pilota ha la grande colpa di essersi fatto sopraffare dalle emozioni e dalla frustrazione. Non puoi guidare una Ferrari in F1 e chiedere un’altra macchina. Nel 1991 Alain Prost (all’epoca tre volte campione del mondo) fu appiedato per aver definito la Rossa un “camion”.
Il presidente, poi, non ha nemmeno gradito l’introduzione delle nuove mescole Pirelli, che avrebbero a sua detta alterato i valori in campo:
“La scelta Pirelli ha contribuito ad alterare artificialmente i valori in campo. Di questo parleremo però in un prossimo futuro”.
Questi sono i giorni del nuovo dt James Allison (che lavoraccio che lo aspetta!) e della prima ramanzina pubblica ad Alonso in quattro anni di idillio. Di carne al fuoco ce n’è già abbastanza.
Ora sotto con la rimonta iridata. “Con nove gare è ancora tutto aperto. Abbiamo il potenziale umano e tecnico per recuperare“. Così si è chiuso l’editto presidenziale.