Ferrari all-in, Alonso frena: “Vettel ha la Red Bull”
Il pilota spagnolo non mostra grande ottimismo e preferisce non parlare degli aggiornamenti che la Ferrari presenterà in Ungheria: “Meglio tacere, spesso le novità non funzionano”.
Fernando Alonso correrà il Gp di Ungheria con il lutto a braccio, in memoria delle vittime del disastro ferroviario di Santiago di Compostela.
L’asturiano proverà a regalare una gioia alla sua Spagna colpita dalla suddetta tragedia, ma le premesse non sono di quelle che fanno esaltare i tifosi:
“Non parlo dei pezzi nuovi, spesso annunciamo novità che poi si rivelano essere fallimentari, onestamente preferisco non dire niente e lavorare a testa bassa, giorno e notte, per recuperare qualcosa”.
Quello che Alonso non dice, proviamo a riportarlo noi: la Ferrari proverà ad adattere i flussi al retrotreno e il sistema degli scarichi alle specifiche dei nuovi pneumatici Pirelli.
Le nuove mescole, che riprendono il disegno di quelle del 2012, influenzeranno leggermente l’aerodinamica ed in questo senso si è svolto il lavoro della squadra nei recenti test di Silverstone. Non a caso, prima di partire alla volta della terra Magyar, Felipe Massa ha lavorato sodo al simulatore provando più soluzioni in vista del prossimo Gp.
Novità però che non sembrano restituire l’ormai smarrito sorriso a Fernando, il quale preferisce mantenere toni bassi, se non mesti, non lesinando la solita (e ormai stucchevole) stoccata a Vettel:
“Dobbiamo finire davanti a Sebastian Vettel perchè il distacco in classifica è preoccupante. La rimonta mondiale è già difficile. Sebastian è un pilota bravo ma fortunato. Qualsiasi pilota che sale sulla Red Bull è in testa. Chiunque guidi quella vettura riesce ad andare subito forte. Lo abbiamo visto anche agli Yung Driver Test di Silverstone. E’ una cosa oggettiva, la Red Bull è migliore delle altre monoposto”.
La Ferrari in Ungheria si gioca, su una pista tortuosa e ostica, una gran fetta del suo mondiale. Sempre meno quelli che credono alla rimonta sulla Red Bull, ai tifosi non resta che la cabala e quel nome “Speranzosa”, affibbiato dal presidente Montezemolo alla F138. I latini dicevano “Nomen omen” e dopotutto la speranza, si sa, è l’ultima a morire.