Kobayashi, finale con il botto al Moscow City Racing
Kboayashi ha distrutto un’esemplare della Ferrari F60 durante l’esibizione in pista al Moscow City Racing.
La trasferta della Ferrari al Moscow City Racing non è stata di certo felice. Lo spettacolo non è mancato e, a rappresentare il Cavallino, in pista è sceso Kamui Kobayashi a bordo di una Ferrari F60.
Durante l’ultima serie di giri sul tracciato stradale di 3.8 chilometri, l’asfalto viscido ha tradito il pilota giapponese che è andato a sbattere, danneggiando seriamente la vettura.
I meccanici del Reparto Corse Clienti, però, non si sono persi d’animo e hanno avuto modo di preparare il secondo esemplare a disposizione, permettendo così a Kobayashi e alla Scuderia di poter salutare nel modo migliore il pubblico che, nonostante la pioggia, ha partecipato all’evento.
“E’ stato bello poter avere la possibilità di rappresentare la Ferrari in un evento così importante. E’ fondamentale poter portare la Formula 1 vicino al pubblico: peccato per la pioggia, sicuramente ci sarebbe stata un’affluenza ancora maggiore”, ha detto Kobayashi. Riguardo l’incidente, il giapponese ha commentato: “L’asfalto era molto scivoloso e c’era anche un dosso particolarmente pronunciato in quel punto e così ho perso il controllo e urtato le barriere. E’ stato un peccato, ma sono comunque felice perché la squadra mi ha permesso di tornare in pista dopo pochi minuti”.
Dei cinque team presenti a Mosca oggi, la Ferrari era l’unica ad avere due vetture pronte all’uso, così come è ormai consuetudine per la Scuderia durante un evento promozionale. Perché – spiegano da Maranello – quando si gira con una monoposto su percorsi cittadini, con le barriere vicinissime e via di fuga ridotte al minimo, i rischi di impatto sono certamente più elevati rispetto ad un circuito permanente.
Quella di Mosca è stata la prima apparizione ad un evento pubblico per Kobayashi in qualità di pilota Ferrari. “Per me è un anno particolare e ho preferito affrontare una nuova avventura nel WEC, piuttosto che restare fermo”. L’obiettivo di Kamui, però, resta quello di tornare il prima possibile in Formula 1. “In questo momento, ci sono molte squadre che preferiscono scegliere i piloti in base agli sponsor in dote, piuttosto che alle capacità. Spero che questa tendenza cambi, perché il mio obiettivo è quello di tornare presto in F1 e sto lavorando duramente per riuscirci”.
E proprio quando l’evento giungeva alla fine, si è diffusa nel garage della Scuderia la notizia della scomparsa del giovane pilota di motociclismo Andrea Antonelli, vittima di un fatale incidente avvenuto al Moscow Raceway, situato a poche decine di chilometri dalla città. Una notizia che ha gelato gli animi degli appassionati che, ancora una volta, si ritrovano davanti alla realtà dei fatti: Motorsport is dangerous.