Silverstone, Young Driver Test: l’analisi tecnica
Tre giorni di confronti, acquisizione dati ed anche qualche interessante novità: le vediamo tutte nel dettaglio
Quanto saranno stati importanti questi tre giorni di test lo scopriremo già nelle prossime gare, visto che tutti i team hanno profuso un grandissimo impegno nell’acquisizione dati, trasformando le monoposto di F1 in veri e propri laboratori ambulanti ad altissima tecnologia.
Chi avrà seguito con noi (soprattutto su Twitter) questi test, avrà certamente osservato le innumerevoli foto ritraenti sensori e misuratori di ogni tipo montati nelle più disparate posizioni, volti a misurare temperatura, pressioni, velocità dei flussi, altezze, deformazioni ed altro (FOTO 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6).
Proprio in virtù di questo lavoro di acquisizione e confronto dati, molti team si sono concentrati sul test di soluzioni già note, come ad esempio la Ferrari, che ha concentrato i suoi test sul confronto delle ali anteriori (FOTO – FOTO) e posteriori (FOTO – FOTO). Relativamente a queste ultime, inoltre, è ricomparsa un’ala già vista in Spagna ed a Monaco, nonché nelle prove libere del Gp di Germania, dotata di uno piccolo slot che attraversa il profilo principale su entrambi i lati di fianco alla paratia (FOTO). Qualcuno all’inizio ipotizzava che si potesse trattare addirittura di una sorta di DRD; in realtà questa soluzione serve a ridurre i vortici che si creano in quella zona, migliorando l’efficienza del profilo e riducendo il fenomeno della “resistenza indotta”.
Non è mancata qualche novità: sul fondo della F138, infatti, è stata apportata un’importante modifica, con l’introduzione di una deriva verticale “ad imbuto” in stile Red Bull (FOTO). Questo profilo serve a canalizzare con più efficienza e precisione i gas caldi provenienti dagli scarichi lungo i bordi del diffusore, provvedendo a creare la cd. “minigonna termica”. Da notare che l’applicazione della deriva ha comportato la riduzione a soli 2 elementi verticali al di sotto della carenatura dell’asse. Piccola nota per gli scarichi: utilizzati solo quelli in versione “corta”.
Anche la Red Bull si è dedicata al “laboratorio”, dotando la RB9 di sensori qua e là per la vettura, in particolare nella zona degli scarichi (FOTO). I piloti che si sono alternati al volante, poi, hanno confrontato i due musi, quello con le “dummy cameras” montate in punta (e con “pellicano” – FOTO) e quello con i detti profili montati di lato (e senza bulbo – FOTO).
Piccola curiosità relativa a questa IMMAGINE: i guanti del meccanico sono tagliati in prossimità del pollice della mano sinistra e dell’indice della mano destra. Ovvio che tale “stratagemma” dà maggiore comodità e precisione all’operatore, ma è anche decisamente più pericolosa, data la funzione specifica dei guanti…
Alla Sauber spetta il primato di squadra più attiva ed interessante. Sulla C32 sono comparsi scarichi “rampa + tunnel” simili alla Red Bull (FOTO 1 – FOTO2). Completamente nuovo anche il fondo, dove ritornano gli slot inventati proprio da Matt Morris lo scorso anno e ripresi da molti altri team (FOTO). Sulla monoposto elvetica, poi, è stato testato il DRD, praticamente uguale a quello della Lotus (FOTO 1 –FOTO 2).
DRD che ricompare anche sulla Lotus, evidentemente intenzionata a continuarne lo sviluppo. Quello visto a Silverstone presenta piccole differenze nel monkey seat, più squadrato, e nel punto di soffiaggio, dove compare una giuntura metallica volta ad evitare lo spostamento del condotto lungo il profilo, facendo in modo che soffi nello stesso punto (FOTO). Altro dettaglio molto interessante è dato dai profili posti tra gomma posteriore e paratia dell’ala, che sono presumibilmente in zircotec anziché in carbonio, per evitare che si deformino con il calore che attraversa quella zona (FOTO).
Sempre sulla vettura nero-oro, inoltre, abbiamo visto una centralina aggiuntiva posta davanti al cockpit (FOTO). Trattasi di una “high-speed data logger” marchiata McLaren.
Anche la Toro Rosso ha lavorato sull’acquisizione dati, con sensori posizionati soprattutto ai margini del diffusore (FOTO). Sulla STR8, inoltre, abbiamo visto un profilo verticale in carbonio posizionato al di sotto dell’alettone posteriore, ipotizzando si trattasse dell’ennesimo DRD (FOTO), ma non abbiamo modo di confermarvelo. Nella foto, inoltre, è visibile uno dei due tipi di ala posteriore utilizzati nel corso del test (FOTO). Misurazioni anche all’anteriore, con l’utilizzo delle note termocamere montate sulla paratia dell’ala verso lo pneumatico (FOTO).
Finalmente qualcosa si muove anche in McLaren. Dapprima abbiamo visto un fondo rivestito di uno strano materiale blu (solito zircotec? – FOTO). Poi un altro coperto da “temperature strips” (FOTO). Infine il team di Woking ha sfoggiato un muso dotato di nuovi piloni (FOTO), di estensione decisamente maggiore rispetto ai vecchi (FOTO). Diversi anche i deviatori di flusso “turning vanes“, già visti nei test e poi abbandonati in virtù di quelli dritti (FOTO).
Ultime note per la Williams, che ha girato senza i “mozzi soffianti” anteriori (FOTO), per la Caterham, che ha testato le sue soluzioni relativamente all’anteriore (FOTO), e per la Force India, che ha installato la termocamera delle gomme anteriori all’interno dello specchietto (FOTO).