Red Bull: fondo in resina “termoindurente” per i flussi caldi
Al Nurburgring, il team austriaco ha sfoggiato un’altra novità interessante: una parte del fondo è ricoperta da una speciale resina sensibile alle temperature.
Avevamo già ampiamente parlato delle modifiche apportate al fondo piatto della Red Bull RB9 (Link analisi tecnica). Già in Canada, infatti, sulla monoposto austriaca erano comparsi altri due slot davanti alle gomme posteriori (in aggiunta a quello già presente, di maggiori dimensioni), che riprendevano un’idea già presente sul fondo della Ferrari dal 2012.
Tale soluzione era stata confermata per il successivo Gp di Inghilterra, dove è inoltre stato testato un nuovo diffusore, poi accantonato in favore di quello standard. Oltre a questo, però, la Red Bull ha sfoggiato un altro dettaglio degno di nota, passato in sordina fino al Gp del Nurburgring, dove si è svelato in tutta la sua “bellezza”.
Oggi possiamo dire che probabilmente già al Gp del Canada (forse anche prima…) i tecnici di Milton Keynes hanno rivestito una parte del fondo della RB9 (precisamente quella tra scarichi e pneumatico) con una speciale resina che facilita lo scorrimento dei gas caldi (FOTO) e, soprattutto, diminuisce l’attrito dei flussi lungo le superfici del fondo, rendendo maggiormente efficace l’effetto termico che coinvolge i bordi del diffusore, sigillando lo stesso (effetto “minigonna termica”). Inoltre, trattandosi di una zona molto sollecitata dal calore, garantisce una maggiore resistenza alle alte temperature, senza deformarsi.
Quanto al materiale utilizzato, potrebbe trattarsi di resina bismaleinimmide (più comunemente detta resina BMI), polimero capace di modificare le sue proprietà a seconda delle temperature che lo interessano (ergo, termoindurente) e che ha grosse applicazioni in campo elettronico (circuiti stampati) ed aerospaziale (!), soprattutto quando si parla di alte temperature. Inoltre parliamo di materiali che hanno grandi caratteristiche di resistenza a moti vibrazionali e rotazionali, nonché maggiore stabilità dimensionale, proprio alle alte temperature.
Non è da escludere, però, che si tratti del classico Zircotec, materiale già molto utilizzato in F1. Proprio la Red Bull, ultimamente, ha sfoggiato degli scarichi in Zircotec. Due anni fa, invece, la McLaren utilizzò un diffusore rivestito dello stesso materiale (FOTO). In ogni caso, si tratta di materiali in grado di resistere alle alte temperature dei gas di scarico.
A Silverstone la soluzione era stata nuovamente collaudata (FOTO) ed al Nurburgring è scesa in pista la versione definitiva. Lo strato di resina è piuttosto evidente (FOTO – FOTO), così com’è evidente la differenza con le altre parti del fondo e della carrozzeria, che sono in carbonio e materiale refrattario in zona scarichi. La zona rivestita di resina è evidentemente quella più “calda”, sia in senso letterale (perché direttamente investita dai gas di scarico), sia a livello aerodinamico, visto che si tratta dell’area del fondo di maggior interesse per i progettisti. Dal corretto funzionamento di questa porzione di fondo, infatti, dipende gran parte del funzionamento del diffusore e, conseguentemente, del grip del retrotreno.