Pagelle Gp Germania: Vettel batte Kimi ed è profeta in patria
Partendo a fionda, Seb Vettel fa suo per la prima volta in carriera il Gp di Germania. E’ lui il migliore in pista al Nurburgring, sugli scudi anche i piloti Lotus e un ottimo Button. Desaparecida la Mercedes.
Sebastian Vettel 10 Sia chiaro che vince soltanto perchè ha la macchina. Mica è lui a scattare come un razzo alla partenza? Mica è lui a fare un sorpassone all’esterno su Lewis Hamilton? Mica è lui a scherzare con il duo Lotus, giocando al gatto col topo? Fa ciò che vuole, e lo fa anche bene. Oggi come oggi è una spanna sopra tutti, anche se per tante persone i fenomeni restano solo altri, ad esempio due top driver che però le prendono da quattro anni… NUMERO UNO
Kimi Raikkonen 9,5 Dalla qualifica alla gara è di un tonico da far impallidire la vodka che ama scolarsi. Non fosse però che la quarta piazza d’onore stagionale è un po’ la foto del “vorrei ma non posso” che la sua Lotus è. La simpatica compagine di Enstone è brillante e veloce come non si vedeva da tempo, ma anche con questo Kimi in forma straripante, la squadra non è stata capace – anche per la gestione gara del muretto – di mettere la sua bella livrea nera davanti alla Red Bull. DETERMINATO
Romain Grosjean 9 Lo scassamacchine d’oltralpe arriva al Ring e si trasforma, tirando fuori una delle sue gare “in“, quelle di cui è innamorato Boullier. Vero è che, quando corre così, il ragazzo ha una guida particolaramente affascinante, dato che coniuga aggressività nelle traiettorie ad una innata velocità. Bracca Vettel, lascia strada a Kimi. Uomo squadra perfetto. Peccato che questi “intervalla insaniae” durino poco, tornando poi Romain a far danni dalla gara successiva, almeno sino ad oggi è stato così. AGGRESSIVO
Fernando Alonso 7 In questa gara la macchina non aveva passo, in questa stagione non ha trazione, nemmeno nelle altre, e questo ciclo non è vincente. Insomma il Nurburgring è l’immagine della Ferrari degli ultimi anni, incapace di dare la svolta. Alonso, forse, è anche meno brillante del mattatore ammirato negli ultimi anni. Ne avrebbe ben donde, dato che lotta da anni con una monoposto inferiore. Ma ci mette la solita grinta, fa di tutto per portare ai piedi del podio una vettura poco incisiva. La qualifica zoppicante e l’errore in uscita dall’ultimo pit denotano una leggera stanchezza mentale. Da dimenticare la strategia catenacciara, roba da Force India e Sauber, con tutto il rispetto per queste squadre. Continua a credere nel mondiale, lanciando un bel segnale di fiducia al team. CORIACEO
Lewis Hamilton 6,5 Grandiosa la pole, da dimenticare la gara. Si addormenta con la frizione in mano, lasciandosi scavalcare inerme dalle scatenate Red Bull. Da lì è crisi di gomme e stint difficili, con una gara raddrizzata soltanto nel finale. Insomma parte dalla pole, ma arriva quinto in rimonta. Un controsenso logico che fa parte di questa F1. PAZZA MERCEDES
Jenson Button 8 Quello di Jenson è stato un garone, perchè la delicatezza di guida di cui è dotato gli fa da trampolino per posizioni nobili che meriterebbe. Ottimo il suo stint lungo con le gomme medie, cattivo al punto giusto con Perez nelle ultime tornate. Suda la camicia e per poco non si inserisce nella lotta podio, sogno spezzato dalla safety car. Ma era da un po’ che Button non guidava così bene. RITROVATO
Mark Webber 8 “Lo famo strano”. No, Carlo Verdone non c’entra niente. Pare che questa frase sia stata pronunciata dai meccanici Red Bull (2) prima del folle pit stop molto veloce e molto pericoloso. E se ci scappava il morto? La multa ricevuta dal team è troppo poco. Detto ciò Mark fa la rimontona, da ultimo a settimo a suon di sorpassi. TRICICLO
Sergio Perez 7 Vedendo come (non) corre Massa, qualcuno a Maranello potrebbe anche mangiarsi la tuba pensando che Sergiolino era già rosso. Non è un pilota preciso, è ancora immaturo, ma è una forza della natura per l’approccio rabbioso e cattivo alla competizione. PIACE
Nico Rosberg 5,5 Dai, è questo il vero Rosberg. Parte undicesimo, arriva nono, dimenticato dalle telecamere. Il “giallo canarino” ha passato una carriera a fare questo, ogni tanto sente la nostalgia di tornare a fare gare anonime, c’è da capirlo. INCOMPRESO
Felipe Massa sv Nella speranza, per lui e per la Ferrari, che il testacoda da principiante – nel quale inceppa in modo clamoroso e comico – sia conseguenza di un guasto tecnico. Altrimenti siamo messi davvero male, ma male male. MISTERO
Nico Hulkenberg 7 Senza stipendio, tra poco senza contratto, ma con tanto cuore. Forse un altro pilota ci metterebbe meno impegno in una situazione ambientale così difficile. Lui dà tutto se stesso e alla fine arriva un altro punticino che tiene a galla la squadra. STOICO
Force India 5 Il team angloindiano soffre le temperature calde e in una sola gara vede dimezzato il suo vantaggio in classifica sulla McLaren. Voto 5 ad entrambi i piloti Paul di Resta ed Adrian Sutil, mai in partita. BATTUTA D’ARRESTO
Daniel Ricciardo 6 Strepitosa la qualifica, che lo vede proiettato tra i grandi, in attesa di sedersi su quella Red Bull alla quale pare destinato, Raikkonen permettendo. Più in sordina una gara difficile, che alla fine lo vede mesto dodicesimo. CALATO
Jean Eric Vergne 4 Al di là del problema idraulico che lo costringe al ritiro, il francese corre con il morale sotto i piedi. Dei tre pretendenti al sedile Red Bull è quello con le chance più basse. E il colpo si è fatto sentire.
Esteban Gutierrez 5 Quattordicesimo in qualifica, quattordicesimo sotto la bandiera a scacchi. ANONIMO
Pastor Maldonado 5 Prova a metterci un po’ di vivacità, ma i punti sono un miraggio.
Valtteri Bottas 5 Ancora una volta più rapido in qualifica del teammate Maldonado. Non replica in gara.
Jules Bianchi 5 Giulio, ma a scuola guida non ti hanno insegnato a tirare il freno a mano? Si scherza, la colpa è dei commissari. Il pilota ha parcheggiato ed è scappato dalle fiamme. Quelle fanno giustamente paura.
Charles Pic 6 Il migliore degli “altri”, sia in qualifica che in gara, nonostante parta ultimo per la sostituzione del cambio.
Giedo van der Garde 5; Max Chilton 4,5
Gp di Germania 7,5 Abbiamo assistito ad una gara tiratissima, nonchè di altri tempi. Pericoli (troppi) in pit-lane, fuoco in pista, caos e bagarre. La pista ci ha messo del suo, essendo molto “europea”, nel senso tecnico del termine. Complimenti alle Lotus per aver vivacizzato il tutto.
Pirelli 8 Vituperata, criticata, diffamata. Da tutto e da tutti, per colpe spesso non sue, ma conseguenza di scelte imposte dall’alto. La pronta capacità di reazione denota eccellenza del prodotto. E si ritorna al discorso iniziale: l’importante sarebbe mettersi intorno ad un tavolo, squadre e Ecclestone, e decidere che gomme chiedere. Le Pirelli saprà fabbricarle.
Luca Cordero di Montezemolo 5 Il presidente assente. Un tempo, nelle stanze di Maranello, si sbattevano i pugni sul tavolo per un secondo posto che doveva essere primo. Oggi non sembra più essere così, e questa morbidezza del distratto numero uno potrebbe rappresentare una delle (tante) cause dell’infinita crisi Ferrari. Ma dopo il Nurburgring Montezemolo ha tuonato “Meno parole, più fatti”. Stesso voto basso a Stefano Domenicali, che dovrebbe spiegarci perchè la Ferrari (ripetiamo la Ferrari, perchè qui sembra che vada bene arrivare terzi o quarti) “ha corso la gara in difesa“, come seraficamente ammesso dopo il Nurburgring. Una bella conferenza stampa, con esposizione di precisi programmi di rifondazione, sarebbe un segnale importante.