Hembery: “Abbiamo trovato gli accordi, restiamo in F1!”
Il direttore di Pirelli Motorsport ha confermato che il fornitore italiano resterà in Formula 1 anche nel 2014.
Nell’occhio del ciclone da inizio stagione, prima per il degrado delle mescole, poi per le delaminazioni, infine lo spinoso caso del test-gate.
Per Pirelli non c’è pace, eppure il direttore del settore Motorsport, Paul Hembery, ha dichiarato che la casa milanese resterà anche l’anno prossimo in F1.
In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il responsabile della “P lunga” ha rivelato che:
“Abbiamo già firmato l’accordo con la stragrande maggioranza delle squadre, ed entro due settimane dovremmo completare gli accordi con tutti. Pirelli, insomma, continuerà a restare in F1”.
Hembery ha fatto anche il punto sulle recenti polemiche che hanno riguardato il test illegale della Mercedes e la scelta delle mescole per i prossimi tre Gran premi:
“La sentenza di Parigi non cambia il problema di fondo. Noi per sviluppare bene le gomme abbiamo bisogno di testare con vetture più nuove della Lotus che abbiamo a disposizione. L’ideale sarebbe avere squadre che a rotazione si impegnino soltanto a collaudare le gomme, senza pensare agli aggiornamenti sulle vetture. Per quanto riguarda la presunta scelta conservativa delle mescole, vorrei precisare che le gomme di quest’anno sono comunque più morbide di quelle del 2012. Noi dobbiamo garantire 2-3 pit stop a gara, e lavoriamo in quella direzione”.
Hembery conferma poi che Pirelli ha definitivamente accantonato l’idea di introdurre la carcassa in kevlar e respinge fermamente l’ipotesi che portare gomme più dure in Ungheria significhi avvantaggiare la Red Bull:
“Abbiamo ovviato alle delaminazioni adottando un nuovo collante che lega il battistrada alla cintura d’acciaio. Questa soluzione riguarda solo la costruzione della gomma, non avrà conseguenze sul degrado delle mescole. E portare gomme più dure serve solo ad evitare quattro pit stop, ma non favorisce nessun team perchè certe monoposto (Red Bull e Mercedes ndr) restano comunque molto aggressive con gli pneumatici”.