Testgate, la FIA vuole chiarimenti da Mercedes e… Ferrari!
Svolta nell’affaire test Pirelli: la FIA, insieme alla Mercedes, convoca anche la Ferrari per il test effettuato con la F150° Italia.
La vicenda dei test Pirelli che sta scuotendo la F1 si arricchisce di un nuovo colpo di scena, e stavolta è uno di quelli destinati a far spalancare la bocca a molti. Dopo quasi una settimana, infatti, la FIA ha convocato le squadre interessate alla vicenda. Già, le squadre: accanto al nome dell’attesa Mercedes, compare infatti, ben più inaspettatamente, anche quello della Ferrari.
“La FIA ha convocato il Team Mercedes AMG Petronas F1 e la Scuderia Ferrari, che hanno preso parte ai test di sviluppo gomme durante la stagione 2013, per rispondere a un’inchiesta disciplinare” si legge nel comunicato della Federazione. “Questo segue il rapporto dei commissari del GP di Monaco e la necessità di ulteriori informazioni per la FIA dopo le risposte ottenute dalla Pirelli, che è stata convocata il 28 maggio”. Comica ai limiti del grottesco la situazione della scuderia di Maranello, chiamata quindi a riferire su una questione nata da una protesta firmata da lei stessa.
Il test effettuato dalla Ferrari era stato considerato fino a questo momento al di fuori del Testgate dato che la Scuderia aveva utilizzato una F150° Italia, ovvero la vettura di due anni fa. Lo stesso Stefano Domenicali a Monaco aveva infatti affermato che il punto fondamentale della protesta era l’utilizzo, da parte del team di Stoccarda, della W04. “Vogliamo avere un chiarimento per sapere se è possibile usare la vettura di quest’anno in un test, perché chiaramente piacerebbe farlo anche a noi”.
Sembrerebbe, inoltre, che il test Ferrari fosse stato pagato dalla Pirelli, e che fosse stato gestito dal programma Corse Clienti, e non dalla squadra di F1 – entrambi fattori che rispetterebbero le richieste FIA.
Stando così le cose, le differenze tra il test Ferrari e quello Mercedes sarebbero piuttosto evidenti. Ma anche nel caso della Rossa torna la domanda fatta più volte circa la Stella a tre punte: quanti team erano a conoscenza del test?
La questione che confonde più di un addetto ai lavori, però, sta nel fatto che, a una prima lettura del regolamento, l’utilizzo di una macchina di due stagioni scorse non dovrebbe essere vietato: l’articolo 22.1 del Regolamento Sportivo, infatti, definisce come test quello effettuato con “vetture che si adattano sostanzialmente all’attuale Regolamento Tecnico della F1, oltre a quelle dell’anno precedente o dell’anno successivo”. Quindi sono sicuramente proibiti, durante la stagione, test con vetture dell’anno in corso e di quello precedente. Se la macchina non rientra tra quelle descritte nell’articolo 22.1, insomma, il suo utilizzo non rientra nella definizione di “test”, ed il problema in teoria non sussisterebbe. Ma i grattacapi, per la Ferrari, potrebbero nascere proprio da quel “sostanzialmente”. Per essere considerata idonea a fare un test durante la stagione, una vettura dovrebbe essere in pratica “sostanzialmente differente” da quelle del 2013. Un avverbio che obbligherà a un lavoro di interpretazione che poco ha a che vedere con la precisione che dovrebbe caratterizzare il Regolamento Tecnico. Ma è un avverbio che ora potrebbe mettere nei guai anche la Ferrari.