Gran Premio di Monaco 2013: Performance Report

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Incidenti, la prima safety car della stagione, la prima red flag del 2013, glamour e polemiche. Per chi non se ne fosse accorto, eravamo a Monaco! Come dichiarato da Alonso, la gara del principato è una storia a sé. Ma quest’anno sembra voler darci almeno qualche conferma di un trend di prestazione. Utilizzando una terminologia ciclistica, la Mercedes vuole andare in fuga.

La folle qualifica che passa da condizioni da gomme intermedie a condizioni da asciutto tra Q2 e Q3, ha rimarcato quanto la Mercedes W04 sia in grado di far la differenza su gomme morbide e in una pista dove serve carico per aggredire le frenate e ripartire con una buona trazione. Le avvisaglie di Rosberg erano state inviate ai vari mittenti già da FP2 e FP3. Il grafico della performance a basso livello di benzina, questa volta, tiene conto della combinazione dei best lap nelle suddette sessioni e in Q3.

Monaco lowfuel perf

Una nota su Ferrari e Lotus. Non credo che gli otto decimi nei confronti della Mercedes siano rappresentativi del distacco reale tra questi Team. In particolare per i miei amici della Ferrari è stato un week end particolare con due incidenti di Massa e con una Q3 presa per i capelli grazie ad una tempestiva chiamata ai box di Alonso, per montare pneumatici da asciutto.

Sarebbe bastato un ritardo di 30 secondi in questa chiamata per poter parlare di disastro strategico! Ma suppongo che questi fattori non possono che influire sullo stato d’animo di un pilota che si approccia a spingersi al limite del grip e delle barriere per affrontare un giro secco di qualifica. Nel coaching esistono tecniche e studi per calare un cliente in una condizione di “flow” visto come uno stato di concentrazione in cui tempo e spazio spariscono nella mente.

E’ lo stesso stato d’animo che permette a chiunque di eccellere o di avere un risultato positivo. Uno stato in cui si ha la piena consapevolezza dei propri punti di forza e della preparazione svolta in armonia con l’obiettivo che appassiona al di là di qualsiasi variabile esterna che possa influire sul risultato. Nei miei studi e nella pratica, cerco di utilizzare questi concetti base del Coaching per applicarli in maniera innovativa nel mondo del Motorsport ed aiutare i clienti ad essere i protagonisti di questo mondo di pura performance e passione.

Ma torniamo alla pista. Tra non molto, ci aspetta il Canada: un circuito della vecchia guardia e quindi molto tecnico. Tutto rivolto alla prestazione longitudinale di frenata e trazione senza perdere l’agilità del cambio di direzione. Dal punto di vista del setup aero-meccanico, queste due esigenze sono un po’ in contrapposizione. Frenata e trazione richiedono aero balance sul posteriore (cioè bassi valori visti come rapporto tra il carico aero anteriore ed il carico totale) e roll balance (definito come il rapporto della rigidezza anteriore su quella totale) sull’anteriore. L’agilità richiede l’esatto opposto.

E allora tocca agli Ingegneri di pista gestire i tre bilanci che hanno a disposizione (pesi, roll e aero) per trovare il miglior compromesso a seconda delle caratteristiche della vettura. Quello che si tende a fare in questo punto della stagione è analizzare il trend dei setup rispetto all’anno precedente ed applicare gli stessi delta rispetto ad un circuito di riferimento se, ovviamente, il risultato in quel circuito è stato positivo in termini di laptime e feeling pilota. In genere, si utilizza Barcellona come riferimento standard da cui partire.

Giusto qualche appunto sul set-up per il circuito di Montréal.

Sospensioni
Come accennato, bisogna trovare la giusta combinazione di rigidezze verticali e di rollio per favorire stabilità di frenata e trazione, senza trascurare il passaggio sui cordoli che in Canada sono molto utilizzati. Camber meno pronunciati rispetto ad altri circuiti per favorire il grip longitudinale e si valuta una asimmetria di camber anteriore per non perdere il grip della gomma anteriore scarica senza compromettere l’appoggio sulla anteriore esterna alla curva. Convergenze sui valori estremi (aperta sull’anteriore, chiusa sul posteriore) per favorire la stabilità longitudinale.

Aerodinamica
E’ un circuito da carico in qualifica con la necessità di scaricare in gara per favorire i sorpassi. Ma non si può più fare, quindi staremo a vedere se Mercedes, Red Bull, Ferrari e Lotus manterranno la stessa filosofia vista a Barcellona.

Motore-Kers
In questo circuito, sia la guidabilità che la potenza sono fattori importanti.

Gomme e strategia di gara
Pirelli porta le Soft e Medie in Canada. Solo la pista può dirci il degrado. Sicuramente saranno messe a dura prova ancora una volta. A proposito di gomme e polemiche, rivogliamo i Test!!

Un caro saluto ai lettori di BlogF1.it… alle prossime emozioni!
Rodi

 

Nota a margine:
Mi sono accorto di un piccolo errore di calcolo nelle precedenti due gare. Mi scuso con i lettori di BlogF1 anche se la differenza non intacca le considerazioni fatte. Il grafico di questo articolo è aggiornato e corretto.

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