Testgate, protesta di RB e Ferrari. La parola passa alla FIA
Le due squadre hanno presentato una richiesta ufficiale di chiarimento ai commissari di gara, che passeranno la questione alla Federazione. Si rischia di arrivare al Tribunale Internazionale FIA.
I risultati del GP di Monaco sono stati ufficializzati, e la vittoria di Nico Rosberg non è quindi in discussione. Ma il testgate che da questa mattina a Monaco fa discutere il mondo della F1 sembra destinato ad espandersi ben oltre i confini del paddock monegasco.
Oggi i commissari di gara avevano già pubblicato, prima della corsa, un comunicato in cui informavano tutte le squadre di una protesta ufficiale di Red Bull e Ferrari “per una presunta violazione dell’articolo 22.4 h)” del Regolamento Sportivo. Questo articolo afferma che, come noto, tra l’inizio del Campionato ed il 31 dicembre dello stesso anno non può essere eseguito nessun test, fatta eccezione per lo Young Driver Test e per quattro test aerodinamici di una singola giornata ciascuno, su rettilinei approvati dalla Federazione.
“Entrambi i team affermano” proseguiva il comunicato dei commissari, “che il Team Mercedes AMG Petronas ha condotto tre giorni di test con una vettura 2013 il 15, 16 e 17 maggio a Barcellona, quindi nel periodo compreso tra l’inizio del Campionato e il 31 dicembre”.
I commissari, quindi, hanno convocato rappresentanti di Red Bull, Ferrari, Mercedes e Pirelli e, dopo più di tre ore di discussione, hanno pubblicato un nuovo comunicato: “Gli stewards scriveranno un resoconto alla FIA, che potrebbe portare la questione al Tribunale Internazionale“.
Il problema infatti esula evidentemente dalle competenze dei giudici di gara del GP di Monaco, che non possono far altro che passare la patata bollente ai piani alti. Ma tra gli appassionati la confusione regna sovrana: se, come ribadito più volte oggi da Niki Lauda, la Mercedes aveva ricevuto il permesso della FIA, su quali basi il Tribunale Internazionale potrebbe punire il Team di Stoccarda? E soprattutto, perché la Federazione avrebbe dovuto dare un permesso del genere, considerando tra l’altro che proprio recentemente la maggior parte delle squadre aveva votato contro un ritorno dei test durante il corso della stagione?
Ciò che più offende i tifosi, di qualunque colore siano, è sapere che le risposte a queste e a tante altre domande, probabilmente, non arriveranno mai. Sapere che, oltre all’azione in pista, la F1 è fatta di tante, troppe azioni nascoste al pubblico. Ed è questo che rischia di far allontanare gli appassionati da questo sport. Ancor più di una mescola poco durevole o di una gara con pochi sorpassi.