Nuove gomme Pirelli dal GP del Canada
Dopo un GP in cui le nuove PZero sono state, nel bene e nel male, sulla bocca di tutti, arriva la notizia ufficiale: la Pirelli farà un passo indietro, tornando – almeno in parte – alle gomme 2012.
“Dal Canada torneremo a gare con due o tre soste. Faremo qualche modifica strutturale unendo elementi del 2012 e del 2013“ ha annunciato poco fa Paul Hembery in un tweet. Aggiungendo: “Le modifiche sono fatte nell’interesse dello sport”.
Di sicuro non saranno in pochi a storcere il naso di fronte a una modifica in pieno Campionato, considerando che l’annuncio arriva il giorno dopo lo sfogo del patron Red Bull Dietrich Mateschitz e che lo stesso Hembery aveva detto più volte che i Campioni in carica erano l’unico team a chiedere a gran voce una modifica, all’opposto ovviamente della Lotus di Eric Boullier. Anche se, mettendo da parte campanilismi vari, va ammesso che sono davvero tanti gli appassionati a cui le nuove mescole 2013 non vanno proprio giù.
“I tifosi sono importanti per noi” ha dichiarato Hembery: “E gara dopo gara aumentano le lamentele per il fatto che quattro soste sono un’esagerazione. Inoltre, noi stessi abbiamo sempre avuto come obiettivo due o tre pit stop a gara”. La voce degli appassionati, in teoria, è stata ascoltata. Ma quanto alle squadre, il Direttore Motorsport Pirelli non si risparmia una frecciatina alla Red Bull: “Nel 2011 Vettel ha vinto a Barcellona con quattro soste. Non ricordo alcuna lamentela all’epoca. Quest’anno, dopo la gara, Kimi è venuto a parlarmi, dicendo che il pilota può controllare facilmente l’usura degli pneumatici, e che non capiva perché ci fosse chi si stava arrabbiando. L’anno scorso avevamo la stessa situazione”.
La produzione delle nuove gomme inizierà già venerdì, anche se la Pirelli deve ancora stabilire con precisione i dettagli. A grandi linee, comunque, le modifiche dovrebbero interessare soprattutto la struttura interna dello pneumatico, con caratteristiche “a metà strada” tra le PZero 2012 e quelle 2013 e l’utilizzo del Kevlar al posto dell’acciaio: questo materiale, più costoso, dovrebbe diminuire l’assorbimento di calore dall’asfalto e quindi garantire una maggiore durata delle mescole. Queste ultime, invece, dovrebbero restare quasi invariate. “L’obiettivo è che le mescole non si riscaldino tanto, soprattutto nelle gomme posteriori. Potremmo mantenere quelle usate fino ad ora, o potrebbero esserci piccole modifiche. Vogliamo continuare ad essere aggressivi, sia per mantenere la corsa emozionante, sia per non punire le squadre che fino ad oggi sono riuscite a trattare bene le gomme”. In primis, com’è ben noto, Lotus e Ferrari.
Mentre l’attenzione delle squadre, per il momento, è sembrata focalizzarsi essenzialmente sull’aspetto prestazionale delle Pirelli, con le numerose forature (seguite da delaminazioni nella maggior parte dei casi) viste in Bahrain e in Spagna, molti appassionati si sono posti anche un problema di sicurezza dei piloti. Ma secondo Hembery, per quanto la delaminazione possa sembrare “spettacolare”, il fatto che la struttura resista intatta garantisce in realtà una maggiore sicurezza rispetto ad un’esplosione totale della gomma. C’è da dire, comunque, che a prescindere dalle conseguenze subite dallo pneumatico, era il numero stesso di forature a destare preoccupazione, come sottolineato da Sergio Perez: “Quando due o tre piloti ad ogni GP hanno una foratura, certo non è piacevole”.
Che le modifiche fossero necessarie o meno, in ogni caso, sicuramente un nuovo cambiamento delle carte in tavola non aiuta la credibilità della F1. Paul Hembery, però, non vuole che la Pirelli venga vista come unica colpevole della situazione che si è venuta a creare quest’anno. Già a febbraio aveva affermato che il test di Jerez era stato “totalmente inutile” per lo sviluppo delle mescole, e dopo che la situazione in gara a Barcellona si è dimostrata più critica del previsto, oggi Hembery torna sull’argomento: “I test invernali dovrebbero essere effettuati in Bahrain, o ad Abu Dhabi. Abbiamo bisogno di temperature estive. Non possiamo sviluppare delle gomme in condizioni così tanto più fredde di quelle che poi si hanno in gara”. Un altro problema, inoltre, è quello della vettura messa a disposizione per il costruttore italiano: “La Renault che abbiamo ha ormai tre anni ed è di quattro secondi più lenta rispetto alle auto di oggi. Abbiamo bisogno di una vettura 2013 per i nostri test“. Ma, come gli anni precedenti, mettere d’accordo le squadre su quale monoposto utilizzare non sarà di certo un’impresa facile.