McLaren si oppone alla reintroduzione dei Test
McLaren contro Ferrari. Il duello non si corre solamente in pista, ma anche a suon di carta bollata. Il team di Woking, infatti, è tra le squadre che scoraggiano la reintroduzione dei test a stagione in corso.
Continua il tira e molla tra le squadre per la reintroduzione dei test in Formula 1. Un importante vertice si è svolto oggi a Barcellona, alla presenza dei rappresentanti di tutte le squadre, con l’obiettivo di trovare un compromesso che vada bene a tutti.
Da un lato c’è la Ferrari che ha fatto delle parole del Presidente Montezemolo un vero e proprio motto: “Non esiste nessuno sport in cui non è possibile allenarsi”. Il Cavallino Rampante sembra aver trovato altre squadre pronte ad effettuare test aggiuntivi in pista, ma dovrà riuscire a convincere la controparte. E se la l’opposizione è guidata dalla McLaren, la cosa inizia a prendere un certo peso.
Jonathan Neale, CEO della McLaren, ha spiegato: “Siamo in procinto di verificare, ancora una volta, l’impegno verso i diversi tipi di test possibili. Certamente, se hai un circuito a due passi da casa e tutte le apparecchiature a disposizione, è logico che vorresti rimboccarti le maniche e mandare i tuoi piloti in pista a girare”.
Chiarissima frecciatina verso la Ferrari che, oltre alla pista di Fiorano, può contare anche sull’impianto del Mugello. Alla McLaren, pare che le attuali limitazioni vadano bene. Non è masochismo, bensì a Woking vogliono sfruttare al massimo gli investimenti fatti al simulatore. “Nel corso degli anni, i team hanno sviluppato queste tecnologie per ottimizzare i metodi che le allontanino dalla dipendenza dalle prove in pista, affidandosi dunque ai simulatori. Questi sono degli strumenti preziosi che aiutano a capire esattamente cosa succede in pista”.
Neale fa un’analisi attenta della situazione, affermando: “Sarei davvero sorpreso se una squadra riuscisse a fare un giorno di prove in pista in Europa ad una cifra inferiore alle 70.000 o 100.000 sterline, tenendo conto di monoposto, voli e personale. Si parlava di inserire dei budget fissi, ma molte squadre erano tentate di entrare in F1 sulla base di quella formula sostenibile. Abbiamo avuto partnership tra piccoli e grandi gruppi, una riduzione dei test in galleria del vento e accordi sulla restrizione delle risorse. Eppure, c’è chi spinge molto per la reintroduzione dei test in un contesto economico ancora molto precario”.
L’esito della riunione rimane ancora top secret, ma è di certo un argomento molto delicato che sarà oggetto d’attenzioni durante le varie interviste del weekend, specialmente quella che vede la presenza dei Team Principal.