Pagelle Gp Bahrain: Vettel su Kimi, dietro è bagarre
Gran premio pieno di colpi scena a Sakhir: Alonso aveva il potenziale per infastidire Vettel ma viene messo K.O. dal DRS che si blocca. Raikkonen sfrutta al meglio la tattica delle due soste e adesso è il primo inseguitore di Seb in classifica. Coppia McLaren ai ferri corti.
Sebastian Vettel 9,5 La ventottesima vittoria in carriera è una fuga solitaria nel deserto di Sakhir,in una cornice tanto assolata quanto arida di vegetazione e avversari. A Vettel basta un giro per mettere le cose in chiaro con una cattiveria in bagarre quasi inusuale. Sa di lesa maestà la risposta perentoria al sorpasso di Alonso in partenza. La sua felice fuga con tanto di pilota automatico fa da contraltare a un senso di noia e di “già visto” che annichilisce spettatori e rivali, condanndandoli allo spauracchio di un altro anno firmato Red Bull. INCANTATORE
Kimi Raikkonen 9,5 La qualifica ormai è lo specchio per le allodole per avversari ingenui, quando a contare è quella progressione convinta in gara, fatta di stint lunghi e costanti, dove le gomme sono la sostanza morbida che questo demiurgo silenzioso modella secondo i propri sogni e le proprie aspirazioni aspirazioni. Kimi che sale tre volte sul podio in quattro gare ma che viene ancora snobbato. Lui che si ferma una volta in meno degli altri e bracca Vettel. Lui che ha preso da un anno a questa parte la “medio-grande” Lotus in mano trasformandola giorno dopo giorno in una principessa. Lui che con il suo carattere strafottente urla in pista la sua presenza nella lotta iridata. MAGISTRALE
Romain Grosjean 8,5 Fuori dalla Q3 a causa di un errore di valutazione del muretto, il pilota francese passa un sabato nero, non facendosi troppi problemi nel mandare a quel paese la squadra. A posteriori gli va dato atto di avere ragione, considerato che la Lotus in Bahrein volava. A differenza di Kimi, però, Romain si ferma tre volte, e la gara è tutta sangue e sudore, passata a lottare con mezza griglia. Ma la voglia di prendersi il podio fa si che Grosjean trasforma la trance agonistica in determinazione e concentrazione. Sfrecciando tra le pieghe squadrate di Manama come una furia e completando l’impresa con il sorpasso a di Resta che lo riabilita definitivamente. Perchè quest’anno il francese in quattro gare non ha fatto una cavolata. E si sta anche svegliando. FULMINE
Paul di Resta 8 Sin dal venerdì si era capito che la Force India era tutt’altro che un fuoco di paglia. E Paul adora questo circuito, sul quale anche l’anno scorso aveva raccolto un buon risultato fermandosi una volta in meno ai box. Stavolta il copione è lo stesso, con due sole soste, ma il risultato è migliore, visto che di Resta conquista una medaglia di legno che poteva essere bronzo. E se lo sarebbe meritato tutto il primo podio in carriera. Soprattutto per la capacità di massimizzare in tante occasioni il potenziale della monoposto “indiana”. In patria è molto amato e in questa stagione potrebbe trovare la definitiva consacrazione. ECCELLENTE
Lewis Hamilton 8,5 Qualcuno potrebbe storcere il naso dinanzi a questo votone. D’altronde parliamo di un quinto posto finale. Ma chi ha parlato di gara incolore di Lewis ci ha capito ben poco. Perchè con una Mercedes in crisi totale di gomme Hamilton si è definitivamente laureato Campione a trecentosessanta gradi. Non soltanto quando bisogna stupire per velocità, ma anche quando bisogna gestire le mescole, correre con il cervello e non solo con il piede destro pesante. L’abbiamo seguito sin dagli esordi con attenzione. Luigi è quello che ti spiattellava la gomma anche se andava a fare la spesa. Guardate come ha guidato in Bahrein. Raramente un pilota riesce a migliorarsi tanto quando è già consacrato. FENOMENO
Sergio Perez 7 Da dodicesimo allo start a sesto sotto la bandiera a scacchi. La McLaren oggi ha potuto sfruttare il miglior Perez per velocità e agonismo. Ma la sua condotta di gara continua a destare perplessità. Una cosa è essere cattivi e decisi, ben altra è essere irruenti e gratuitamente aggressivi. Sergio fa una grande gara ma sul bilancio finale non può non pesare il fatto che si sia preso per capelli con quasi tutti i piloti con cui si è sfidato. Dal compagno Button (con il quale per poco non si butta fuori), a Rosberg, Massa, Hamilton. Perez non ti sorpassa e non si fa sorpassare se le vostre due vetture non si danno, almeno, un bacetto. PIRATESCO
Mark Webber 5,5 Parte settimo e arriva settimo. Trascinandosi con se le scorie della penalità in griglia, della “cenetta” con Alonso, dei 200 Gp che sono un traguardo ma anche un peso. Perchè l’odiato Vettel con la metà della carriera sulle spalle ha già vinto tre volte tanto. Dura la vita. MULTI-BASTONATO
Fernando Alonso 9,5 La cosa più triste non sono i punti sprecati in Bahrain ma il fatto che Nando abbia ricominciato a citare su Twitter il noto Samurai. Sindrome da palese esaurimento nervoso, e c’è da capirlo. Guida da dio, ha la macchina per vincere e si ritrova alle soglie dell’Europa con il solito distacco da paura in classifica. Un labirinto di tormenti e dubbi. Per fortuna il manico la fa ancora da padrone. Correre cinquanta e passa giri senza Drs e rimontare dall’ultimo posto all’ottavo è una dimostrazione di forza eccezionale, ma Fernando si sarà rotto le scatole di vivere di sola gloria. Bisogna ripartire dalla velocità della F138. Lui comunque è un ALIENO
Nico Rosberg 6,5 La pole position è straordinaria, ma le otto posizioni perse dalla partenza al traguardo lo sono molto meno. D’altronde Nico spreme la W04 come un limone, provando l’impossibile. Mano sulla coscienza e tanto da imparare da Hamilton. La sua colpa più grande è aver fatto cuocere le Pirelli gettandosi alla pari in tutti i duelli. Questa Mercedes non è ancora pronta. CUOCO DI CAUCCIU’
Jenson Button 6 Sembra in forma, prima di crollare con la sua Mp4-28 a causa di una crisi di gomme che lo costringe a un pit stop supplementare. Ma a mandarlo in crisi è anche il teammate Perez, che con la sua irriverenza lo fa ammattire. Jenson lotta come un leone, dimostrando di non essere solo un fine stratega dalla guida pulita ma un pilota vero. Sarebbe stato bello vederli gareggiare l’uno contro l’altro fino alla fine. E invece il derby se lo porta a casa anticipatamente il giovane messicano. Con Jenson che sbraita alla radio rivendicando un ruolo da prima guida che in McLaren raramente tendono a legittimare. E dopo quella della Red Bull un’altra coppia rischia di scoppiare. BEFFATO
Felipe Massa 5 Riesce sempre a fare peggio di Alonso, anche nella sfortuna. Al Drs che blocca il compagno, lui risponde con due forature in venti giri, entrambe alla ruota posteriore destra. Problemi grossi che lo condannano a un mediocre quindicesimo posto. Se ci mettiamo anche che, in quanto a prestazione pura, Felipe lasciava comunque a desiderare…Insomma una giornata no. Con una costante: quando Alonso manca, la Ferrari non può mai contare su un exploit di Massa. DISPERSO
Adrian Sutil 6 Perchè la sfiga per il pianista non conosce sosta. Dopo essere stato buttato fuori gara da Gutierrez in Cina, a Sakhir la sesta posizione in qualifica è vanificata da una foratura che lo mette K.O. al primo giro. Il tempo perso è innumerevole, a tal punto il tredicesimo posto finale va quasi visto come un bel risultato! SFIGATISSIMO
Pastor Maldonado 6,5 Da diciassettesimo a sesto, si è rivisto il “pirata dei Caraibi” e si è rivista la Williams, che non si schioda dal vergognoso zero in casella ma almeno si becca qualche ripresa televisiva in più. E Pastor si leva anche lo sfizio di battere Hulkenberg e Massa, piloti attualmente più quotati di lui. BUONA PROVA
Nico Hulkenberg 5,5 Tanta voglia e grinta nei duelli, Nico si conferma un osso duro per tutti quelli che gli si avvicinano. A differenza di Perez, però, è anche corretto. Complimenti a parte, il week-end in Bahrain è uno di quelli “no” in tutti i sensi. Dalle prove alla gara. Dodicesimo posto largamente insoddisfacente. ALLA PROSSIMA
Daniel Ricciardo 5 Stavolta il simpatico australiano, che per noi è Ricciardo e non Riccardo, non riesce a ripetere la prestazione maiuscola di Shanghai, lamentandosi del bilanciamento della vettura e delle set-up. La giornata storta della Toro Rosso è completata dal calvario di Jean-Eric Vergne (5). Che esce di pista in un duello con Bottas, si tocca con Van der Garde forando e perdendo parte del fondo vettura. Ritiro inevitabile per il francese.
Charles Pic 6,5 Alla quarta gara Charles riesce finalmente a portare la Caterham davanti alle Marussia. Lo fa sia in qualifica che in gara, riuscendo dopo tre sconfitte consecutive a vincere la sfida con il connazionale Bianchi e avendo la meglio anche contro Gutierrez della Sauber. BRILLANTE
Esteban Gutierrez 4,5 Si qualifica diciottesimo e, a causa della penalità per l’incidente cinese con Sutil, parte dall’ultima piazza. Gara corsa in totale anonimato per Guti, il cui percorso di crescita è ancora lungo.
Jules Bianchi 6 Dopo tre gare da leader della serie C, arriva per Jules la prima gara difficile. Non perfetta la Marussia tra le curve di Sakhir e non perfetto Bianchi, che accusa un distacco relativamente pesante dalla Caterham. Ma è il quarto traguardo consecutivo e ancora una volta batte il compagno Max Chilton (5).
Giedo Van der Garde 4 Ultimissimo, con tanto di contatto con Vergne e fortatura. Risultato: cinque pit stop e un giro di ritardo beccato da Chilton. NO COMMENT
Gp del Bahrain 7,5 La lotta per i primi posti è inesistente, visto il dominio di Vettel. Ma la lotta dal podio in giù è un continuo di emozioni targato Mercedes. Le ex frecce d’argento della McLaren contro le attuali frecce d’argento di Hamilton e Rosberg. In mezzo Grosjean, Alonso, Webber. Un gruppetto di scontenti dell’ultima ora che si sono dati battaglia per sessanta giri alla ricerca di qualche punto in più. Regalandoci un bello spettacolo e qualche duello al limite.
Pirelli 5 Sempre di più nell’occhio del ciclone. Metà dello schieramento si lamenta per il degrado, l’altra metà delle forature. Queste ultime hanno colpito Sutil, Vergne, Massa due volte ed Hamilton. Preoccupanti quelle del brasiliano della Ferrari. E c’è chi chiede a gran voce modifiche alle mescole. Tanto lavoro da fare per il simpaticissimo Paul Hembery.
MVD Fernando Alonso Ancora una volta, per i nostri lettori, l’uomo partita è Fernando Alonso, votato “Most Valuable Driver” dal 40% dei votanti. Segue con il 16% delle preferenze Kimi Raikkonen. Terzo posto alla pari con il 14% dei voti per Sebastian Vettel e Sergio Perez.