L’analisi tecnica del GP del Bahrain
Tante le novità tecniche portate dai team nel deserto del Bahrain. Sulla Red Bull compaiono i mozzi “soffianti”. La Ferrari affina l’aerodinamica. Fermento anche in Caterham.
E’ stato un weekend davvero ricco di soluzioni tecniche quello appena trascorso in Bahrain. La conformazione della pista ha richiesto interventi specifici per adeguare le monoposto, soprattutto dal punto di vista aerodinamico. La nostra consueta analisi parte dalla monoposto vincitrice, ossia la Red Bull RB9.
E’ proprio sulla vettura firmata da Adrain Newey che abbiamo individuato le maggiori novità, a cominciare dai “mozzi soffianti” (FOTO). L”idea, copiata dalla Williams, è stata adottata anche sull’avantreno della RB9 di Sebastian Vettel (FOTO). Tale soffiaggio ha certamente notevoli benefici aerodinamici in una zona altamente critica. I cerchi, infatti, creano grosse turbolenze; in passato il problema era stato risolto con i copri cerchi in carbonio, ora vietati. Lo scorso anno, in Canada, proprio la Red Bull aveva introdotto un sistema simile, ma il soffiaggio era incorporato in una parte mobile e, pertanto, dichiarata illegale dalla FIA. Questa soluzione, invece, non coinvolge parti mobili ed è quindi a norma.
Restiamo ancora sull’anteriore della vettura austriaca per segnalare una nuova ala, che diventa sempre più complessa e ricca di profili. A differenza di quella utilizzata in Cina, quella vista in Bahrain presenta un profilo superiore incurvato e con un nolder più corto; inoltre il piccolo upper flap fissato alla paratia non presenta soffiaggi (FOTO). Quest’ultima, già vista in Cina, è praticamente piatta con un’unico sfogo nella parte terminale (FOTO).
Novità anche relativamente all’ala posteriore, che presenta un supporto con doppia incurvatura nella parte alta-centrale (FOTO). Dalla foto è visibile anche la diversa forma dello sfogo al termine del cofano, chiaramente volta ad evacuare una maggiore quantità di calore. Nonostante fossero già presenti in Cina, dobbiamo sottolineare la presenza di ben due derive verticali sul fondo davanti alle gomme posteriori, che creano un vero e proprio canale, chiaramente volto a concentrare il calore dei gas di scarico tra diffusore e gomma, proprio come avveniva con gli “scarichi soffianti” (FOTO).
Test aerodinamici comparativi per la Ferrari, che nel corso del weekend ha provato soluzioni diverse all’anteriore, soprattutto relativamente all’alettone, dotato di “upper flap” di diverse forme e dimensioni (FOTO 1 – FOTO 2). Nelle foto potete notare anche una diversa collocazione dei classici profili neri, nella prima posizionati ai lati del muso, nella seconda tra i piloni dell’ala. Alonso e Massa hanno anche testato due tipi diversi di turning vanes, a due e tre profili.
Novità anche nella zona posteriore, con un cofano visibilmente bombato prima dei bulbi (FOTO). Nella parte bassa dello stesso, inoltre, sono visibili delle feritoie, che smaltiscono aria calda direzionandola verso il diffusore.
Piccola nota sul problema accusato da Alonso sul DRS. Il dispositivo quest’anno è di dimensioni davvero ridottissime un po’ per tutte le monoposto, ma quello della Ferrari è tra i più piccoli. Si tratta, però, di un congegno estremamente sollecitato (pensate a quante centinaia di kg fanno pressione sull’ala…) ed è probabile che la Ferrari possa rivedere le dimensioni del pezzo in questione (FOTO).
Due tipi di ala anteriore anche per la Mercedes, anche se si tratta di dettagli di ridottissime dimensioni. Le differenze riguardano, infatti, solo l’upper flap (FOTO 1 – FOTO 2). In ogni caso si tratta di soluzioni già viste nei gran premi precedenti, ma che danno evidentemente la capacità di adattarsi meglio su determinati circuiti piuttosto che su altri.
Modifiche di dettaglio per la McLaren, che presenta solo un cofano dotato di tre “branchie” nella parte terminale per un miglior smaltimento di calore a fini aerodinamici (FOTO). Anche il team inglese era dotato per l’occasione di due tipi di ala anteriore, uno con due svergolature ed uno con una sola svergolatura del profilo principale (FOTO). Nessuna modifica di rilievo sulla Lotus, invece, che, pur mantenendo la conformazione “standard”, si conferma velocissima e soprattutto gentile con le Pirelli.
Tra le squadre più attive sicuramente la Caterham, che ha portato un nuovo musetto “a pellicano” (FOTO), nuovi bargeboard in stile Sauber (arrotondati ad arco nella parte superiore – FOTO), una nuova ala posteriore incurvata nella parte centrale (FOTO) e dotata di paratie con “rastrelliera” di diversa forma; diverso anche il disegno nella parte superiore (FOTO).
Piccolo focus sulla Williams, che ha provato diverse soluzioni degne di nota, a cominciare da un supporto dell’ala posteriore dotato di monkey seat basso (FOTO). Nella stessa foto possiamo notare i due slot sul fondo davanti alle gomme posteriori. Diverse opzioni anche per gli alettoni, con l’inusuale ala curva per il posteriore (FOTO), nonché ali anteriori con dettagli diversi relativi all’upper flap ed alle svergolature del main flap (FOTO).