Gran Premio Cina 2013: Performance Report

Chiudiamo il capitolo GP Cina con alcune considerazioni sulle performance a cura dell’Ing. Rodi Basso.

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Cari amici di BlogF1,
finalmente un weekend di gara con condizioni atmosferiche consistenti. Ferrari e Mercedes sono andate molto forte, seguite da Lotus e poi da Red Bull, che in Cina ha spesso mostrato poca lucidità strategica. Cerchiamo di capire perché.

Partiamo da uno dei fattori più determinanti insieme all’aerodinamica sulla prestazione dei veicoli di Formula 1: le gomme. La Pirelli ha portato le soft (high working range) e le medie (low working range). Quando mi riferisco al working range parlo di temperatura di utilizzo. In Cina la temperatura è stata costantemente “fresca”. E’ addirittura scesa di quasi 10 gradi durante il corso della gara. Questo implica che le medie erano le gomme migliori per il passo gara sia per questo aspetto che per il degrado più contenute rispetto alle super aggressive Yellow Soft.

Quello che ha più sorpreso è la differenza di laptime e – quindi di grip – tra soft e medie al primo giro. Per alcuni Team, questa differenza è stata di oltre 2 secondi (Ferrari, Force India, Sauber, Mclaren) mentre per altri si attestava intorno al secondo/ secondo e mezzo (Redbull, Mercedes gp, Lotus). A parità di costruzione, l’unico motivo per questa differenza di laptime può essere legata banalmente alla differenza di grip (ma questo vale per tutti le vetture) e la differenza di bilancio che le soft introducono sulla vettura.

Ad esempio, se ho una vettura sovrasterzante (e cioè che tende a chiudere la curva, quindi ad avere una traiettoria più stretta e più instabile) e le gomme mi introducono un delta di bilancio sottosterzante allora posso tendere ad avere una vettura neutra e, quini, molto più bilanciata. Questo mi fa guadagnare in laptime ancora di più del solo grip aggiuntivo.
Una seconda osservazione che vorrei far notare è che il best lap ideal in qualifica (somma dei tre migliori settori) è di 2.3 decimi più veloce del tempo della pole position. In più ogni settore ha visto un diverso pilota più veloce in qualifica (RAI, MAS, ALO). Questo ci conferma quanto sia difficile mettere insieme un giro anche per campioni del calibro di quelli in pista oggi in F1.

Di seguito riproponiamo il grafico di performance con bassa benzina nelle prime tre gare:

Low fuel China

Come dicevo nell’introduzione, Ferrari e Mercedes  hanno mostrato uno step in performance notevole. A parte Mclaren, che ha dichiarato di aver fatto grossi cambiamenti (e senza ausilio della galleria del vento!!), gli altri Team non hanno potuto portare delle rivoluzioni in macchina, cosa che invece ci aspettiamo per Barcellona.

Questo rafforza la tesi che alcune vetture trovino in una certa combinazione gomma-temperatura-asfalto un vantaggio superiore alle altre. E la riprova di questo l’avremo in Bahrain dove dove Pirelli porterà le medie come in Cina e le dure (high working range)

Poi c’è la gara e – scusate il francesismo – ma è un gran casino. Chi dice di avere un software in grado di prevedere l’andamento in realtime delle prestazioni relative e delle posizioni future merita un premio Nobel. Fa strano vedere Vettel rinunciare al tempo in Q3 per fare una gara all’attacco e alla distanza partendo sulle gomme più dure. Poteva andargli meglio se non avesse trovato traffico al primo stint e se avesse avuto più top speed a disposizione.

Il dover utilizzare le soft nell’ultimo stint poteva essere un jolly da giocarsi con più coraggio puntando ad una pista più gommata a fine gara, ma il Team campione del mondo non se l’è sentita di rischiare ed ha ridotto l’ultimo stint a pochi giri. Discorso simile su Massa partito su soft, ma sfortunato a ritrovarsi nel traffico dopo il primo pit stop. Gli ha condizionato la gara.

Come dicevamo, prossima gara in Bahrain già domenica. Pista simile alla Cina, ma sul tracciato del Sakhir la trazione ha più peso del bilancio nelle curve a media velocità. Quindi, occhio al posteriore anche e soprattutto per le temperature decisamente più alte rispetto alla Cina.

L’anno scorso in Bahrain la Mercedes è andata forte, proprio come aveva fatto in Cina, quindi mi aspetto di ritrovarla protagonista. Allo stesso modo, a parità di tutto mi aspetto un ritorno della Red Bull ed un duo Ferrari-Lotus sempre presente e pronto a sfruttare l’esperienza e l’abilità dei suoi piloti in gara.

Piccola nota proprio sulla Red Bull: dopo il caso Malesia non c’era un gran clima in squadra. Webber è apparso demotivato. La squadra è passata dallo sbandierare un pitstop di 2 secondi a Sepang al dimenticarsi la benzina in qualifica, non avvitare il dado al pit stop e a tentare una strategia di gara alla distanza con top speed di 10 km/h più bassa della massima velocità in qualifica. Come si dice nel coaching, l’ecologia della mossa di Vettel a Sepang non ha introdotto un cambiamento positivo, ma sembra essergli ritorta contro almeno come clima di squadra.

Manca poco e si ritorna in pista. Secondo voi, cari lettori, chi farà la pole position in Bahrain e perché?

Un caro saluto a tutti e grazie per i vostri commenti!

Rodi Basso

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