Montezemolo su Borsari: “Uomo di grande passione”
Nella giornata di ieri, un altro pezzo di storia della Formula 1 ci ha lasciati. Se n’è andato Giulio Borsari, considerato un meccanico icona della F1 dell’epoca d’oro, che ha dedicato interamente la sua vita alle corse. Modenese, classe 1925, Borsari ha passato gran parte della sua carriera in Ferrari dove era entrato nei primi anni sessanta.
Per circa dieci anni era stato capo-meccanico delle Rosse del Cavallino Rampante, ma per l’epoca era un ruolo in ombra, poiché la copertura mediatica era ben diversa da quella attuale. Prima del Cavallino, Borsari aveva passato un altro decennio in Maserati e ricordava perfettamente le gesta di Juan Manuel Fangio, che vinse il titolo proprio nell’ultimo anno in cui Giulio lavorò per il Tridente. Oggi,da Maranello, arriva un omaggio a Borsari da parte del Presidente Montezemolo: “Un uomo di grande passione e capacità, un vero uomo Ferrari”.
L’ottantaduenne di Montale aveva un rapporto speciale con John Surtees, con il quale aveva lavorato nel 1964. L’ex pilota, sul sito ufficiale Ferrari, ha raccontato: “Era una giornata triste e tetra quando entrai alla Worth Abbey per il servizio funebre di mio figlio Harry. L’unica luce che rese un po’ meno buio quel momento, arrivò quando vidi in piedi Giulio Borsari. Il mio periodo alla Ferrari fu caratterizzato da alti e bassi ma, come mi disse enzo Ferrari poco prima di morire, dobbiamo ricordarci le cose belle e non gli errori. Ricordo Giulio con grande affetto e gratitudine per essermi stato di grande aiuto sia nei momenti belli che in quelli brutti e per aver saputo esprimere quella speciale emozione che si vede solo in Italia quando conquistammo i nostri successi insieme”.