Pagelle Gp Malesia: tra follia Ferrari e lotte interne…
A Sepang vince di prepotenza un Sebastian Vettel più egoista che mai. Imbarazzo e scuse della Red Bull nei confronti di Mark Webber. Ross Brawn ferma Nico Rosberg, congelando il podio di Lewis Hamilton. I piloti Ferrari, invece, vanno d’amore e d’accordo; peccato però che Alonso e il muretto abbiano preso una decisione da alcol test…
Sebastian Vettel 7 Mettiamola così, un pilota capace di fare una pole stratosferica come quella di sabato non ha bisogno di rovinare la sua immagine con capricci da primadonna e sorpassi al limite ai danni del compagno di squadra. Da che mondo è mondo, le squadre congelano le posizioni quando riescono a piazzare due vetture davanti nella fase finale di un Gp, soprattutto se siamo appena alla seconda manche di un campionato lunghissimo. Sebastian va contro gli ordini di scuderia e “umilia” a freddo un malcapitato e sorpreso Webber. Senza scomodare la tristemente nota vicenda Pironi-Villeneuve, basti dire che il pubblico ama non solo i grandi manici, ma anche i grandi uomini. Oggi Sebastian non lo è stato, raggiungendo Sir Jackie Stewart a quota 27 vittorie nel peggiore dei modi. BAMBINO
Mark Webber 9 Non troppo convincente in qualifica, dove si piazza soltanto quinto, stavolta l’australiano è un fulmine al semaforo, prendendosi dopo la prima sosta la leadership del Gp. Bravo ad indovinare la strategia giusta, Mark sembra comandare con autorità la gara, essendosi guadagnato sul campo la vittoria. Una bella impresa promossa a pieni voti dal muretto Red Bull ma non dal campioncino Vettel, che lo trafigge alle spalle. Immediato il dito medio di risposta del cangurone, non certo una bella scena di sport. E la freddezza sul podio fa il resto. Un secondo posto amaro nonostante le scuse ricevute da Seb e dalla Red Bull. VINCITORE MORALE
Lewis Hamilton 8 Dopo due gare si conferma un vecchio principio, ovvero il valore aggiunto che un fuoriclasse porta in dote al team. Un po’ come Alonso con la Ferrari degli ultimi anni, è Lewis a far splendere la stella di Stoccarda, braccando come un ossesso le due Red Bull e facendo sognare il colpaccio a Ross Brawn. Marchiano l’errore ai pit, quando vuole fermarsi alla McLaren. E’ allo stesso tempo una pagina “dolce” in questa F1 che svela il subconscio più profondo di un ragazzo che a Woking c’ha passato la vita. Più lento del team mate Rosberg nelle fasi finali, il suo primo podio in Mercedes è protetto dal muretto. Ma lui sul podio cita Rosberg, condividendo moralmente il piazzamento. Vettel dovrebbe imparare. SIGNORE
Nico Rosberg 8 Più lento in qualifica di Lewis Hamilton, si dimostra un vero mastino in gara, dove per larghi tratti impensierisce il collega di box. Gara fotocopia a quella di Lewis per il biondino poliglotta, ma la Mercedes lo rallenta. Poteva cacciare fuori gli attributi e passare, aprendo però una faida interna. Invece, da persona intelligente qual è, chiude in parata al quarto posto, mostrando una certa serenità e maturità anche nel dopo gara. SAGGIO
Fernando Alonso e il muretto Ferrari 3 Ben poco da dire sulla gara dell’asturiano, praticamente ingiudicabile, se non per quell’orrore andato in scena all’inizio del secondo giro. Voto da dividere quindi con il muretto della Rossa, per una crescendo wagneriano di pura follia, una decisione azzardata e superficiale. Una ricerca spasmodica e frenetica del colpo risolutivo che denuncia una forte mancanza di sangue freddo. E va bene che c’è voglia di vincere Gran premi e magari il mondiale, perchè gli anni passati a perdere pesano ormai come macigni. Ma se pilota e con lui tecnici, tattici, strateghi, stregoni e direttori perdono la testa, allora è davvero finita. SCEMPIO
Felipe Massa 6 Ancora pimpante in qualifica, dove torna dopo tre anni in prima fila, e con più punti in campionato di Fernando Alonso. Ma per il resto la sua prestazione non va oltre il semplice compitino, e si può ben parlare di delusione, considerato che chi parte secondo punta solitamente a vincere, non certo a chiudere quinto a mezzo minuto dai migliori. Si lamenta del poco grip della monoposto con le gomme da bagnato. Ma in fondo sull’acqua conta il manico e la fiducia. E lui oggi nella prima parte di gara ha latitato, facendo rimpiangere Alonso. OCCASIONE PERSA
Romain Grosjean 6,5 Buon sesto posto per il francese della Lotus, che precede sul traguardo il più blasonato compagno Raikkonen. Gara accorta quella di Romain, che si dimostra competitivo dalle prime fasi e non commette errori. Corre con il piede quando sorpassa McLaren e Sauber, ma anche con la testa. E questa per Boullier e Co. è la notizia migliore. RITROVATO
Kimi Raikkonen 5,5 Conoscendolo un pochettino, questo era uno di quei giorni nei quali Kimi se ne sarebbe stato volentieri a scolarsi una birrozza alla faccia di tutti. Perchè una Lotus improvvisamente scivolosa e la penalità in qualifica l’avevano demoralizzato già prima di partire. E lui è fatto così; se non “ci crede”, si deconcentra, andandosene per praterie e perdendo tempo su tempo dietro a monoposto meno competitive. IRREQUIETO
Nico Hulkenberg 7 A Sepang il tedesco della Sauber fa quello che ci si aspettava da lui a inizio campionato. Ovvero portare la Sauber stabilmente in zona punti, infastidendo all’occorenza i big. E Nico ce la mette tutta per tenersi dietro le Lotus, sebbene non ci riesca dovendosi comunque fermare una volta in più di Raikkonen e Grosjean. Ma l’ottavo posto finale è un risultato più che positivo, che potrebbe lanciarlo anche nelle prossime gare. PRIMO ACUTO
Sergio Perez 6 Meno veloce del compagno di squadra Button, Sergio riesce comunque ad afferrare i suoi primi punti con la McLaren. Parte nono e arriva nono, con qualche duello in mezzo e una strategia impostata (ma non realizzata a causa di un pit all’ultimo giro) sulle tre soste che fa ben sperare per il futuro utilizzo delle mescole. PUNTICINI
Jenson Button 7,5 Con una Macca che resta pur sempre un mezzo catorcio, Jenson chissà perchè risale la china e si trova tra i primi in una gara prima bagnata e poi asciutta. Non può essere certo un caso; quello andato in scena a Kuala Lumpur è il mix di caos e asfalto viscido che lui predilige. E con il piedino sensibile che si ritrova poteva lottare per il podio, potendosi fermare una volta in meno di Red Bull e Mercedes. Una discreta cavalcata interrotta dall’errore banale del meccanico addetto all’anteriore destra. Vecchi fantasmi in McLaren. SFIGATO
Jean-Eric Vergne 7 Approfitta di qualche ritiro inaspettato per chiudere la gara in zona punti, dopo essere partito dalla diciassettesima piazza. Una buona gara, con tattica di tre stop, e primo punto in classifica per la Toro Rosso.
Force India 4 Squadra in crescita, monoposto competitiva, piloti bravi. Il mix perfetto per stupire. Ma gli “indiani” oggi hanno sorpreso in negativo, commettendo errori su errori in pit lane. Incolpevoli i poveri Paul di Resta (6) e Adrian Sutil (6), con il primo protagonista del pit stop più lungo nella storia della F1, e il secondo che ha prima visto il compagno in difficoltà e poi ci si è ritrovato lui…con la stessa ruota! COMICHE
Valtteri Bottas 6 Male in qualifica, dove rischia di farsi superare dalla Marussia di Bianchi, va meglio in gara. Lotta con Vergne per il decimo posto ma chiude a 1″ dalla Toro Rosso. Per la seconda volta di seguito è l’unica Williams al traguardo. IN CRESCITA
Esteban Gutierrez 5 Naviga a centro gruppo nel senso letterale del termine, non facendo vedere un lamo di classe che sia uno. Forse è un po’ presto ma per ora il confronto con Hulk è improponibile. ANONIMO
Daniel Ricciardo 5,5 Ritirato per problemi agli scarichi, ma la sua gara non era sullo stesso livello di quella del collega di box Vergne.
Pastor Maldonado 5 Un altro week-end da dimenticare, ma stavolta le colpe non sono tutte sue. Anzi, in gara stava lentamente risalendo, facendo vedere qualcosa di buono. Ma è costretto a fermarsi per problemi al Kers. BRUTTO INIZIO
Jules Bianchi 7 Ancora brillante in qualifica, dove rifila un secondo tondo agli altri ragazzi delle “serie C”, e di un altro passo in gara. Corre praticamente da solo, lontano dalle scuderie più competitive ma a distanza di sicurezza dalle Caterham. Se continua così assicurerà da solo il decimo posto Costruttori alla Marussia. PILOTA
Charles Pic 5,5 Il francesino della Caterham perde ancora una volta il confronto diretto con il connazionale della Marussia, ma almeno regola senza troppi problemi l’olandese Van der Garde. APPANNATO
Giedo Van der Garde 5 Vede il traguardo in quindicesima posizione e davanti a Max Chilton. Forse è impossibile chiedergli di più.
Max Chilton 4,5 Il divario con il compagno di squadra è quasi imbarazzante. Gode dell’attenuante dell’età e della minore esperienza, ma un giovane con delle ambizioni di carriera non può beccare 1″2 in qualifica e un giro di distacco in gara a parità di vettura. SVEGLIA
Gp della Malesia 8 Protagoniste le Red Bull e le Mercedes per un Gp a quattro che si è risolto poi con due lotte intestine che potrebbero lasciare strascichi. Vivi i duelli, belli i sorpassi, interessanti i temi tecnici. Kuala Lumpur promossa.
Il podio più scocciato della storia 9 Più che su un podio, i tre vincitori del Gp della Malesia sembravano tre impiegati pronti a timbrare il cartellino lunedì mattina. Avevano una voglia…Nessuno dei tre era soddisfatto, in un’atmosfera ai limiti del surreale. Hamilton che doveva arrivare quarto e dedica il podio a Rosberg. Il primo che doveva arrivare secondo e il secondo che doveva essere primo e fa saltare la foto di gruppo. Come beffa un tweet di Alonso che recita più o meno così: “Proprio oggi questo podio non me lo dovevo perdere”. METATEATRO
Gomme Pirelli 6 Tanto spettacolo, certo, e buone prestazioni. Ma vedere piloti costretti a fare quattro soste e, nonostante questo, dover gestire le mescole è forse un po’ esagerato. Sarà contento Ecclestone, principale committente e architetto di questa Formula gomme.
MVD Mark Webber Per i nostri lettori il “Most Valuable Driver”, ovvero l’uomo partita di giornata è l’australiano della Red Bull. Mark ha ricevuto il 35% delle preferenze, tenendo a debita distanza il “cattivo” di giornata Sebastian Vettel (18% di voti) e Nico Rosberg (15%). Almeno i nostri lettori hanno dato a Cesare quel che è di Cesare.