Vergne-Ricciardo: noi, compagni di squadra, non amici
Tra Jean-Eric Vergne e Daniel Ricciardo non sembra scorrere buon sangue. I due si punzecchiano anche a mezzo stampa, non risparmiandosi frecciatine.
Nemmeno un mese all’inizio del Mondiale, e la Formula 1 inizia a risvegliarsi dal suo classico letargo invernale.
Tra le dichiarazioni che promettono di scaldare gli animi in vista della stagione 2013, ne salta fuori una da piloti quasi vissuti: chi lo ha detto che il proprio compagno di squadra deve diventare un grande amico fuori dalle piste?
Jean-Eric Vergne e Daniel Ricciardo, giovani teammate in Toro Rosso, sanno che il campionato in arrivo sarà probabilmente fondamentale per le loro carriere, e non esitano a punzecchiarsi già prima di iniziare, annunciando addirittura la fine di un’amicizia.
Cresciuti professionalmente assieme tra la Formula Renault e ora la massima serie del Circus, i due sembrano arrivati a dichiararsi guerra.
Parola al francese, che ha dichiarato a un media australiano: “Non so se è perché siamo in F1, o perché Daniel pensa di avermi battuto definitivamente il motivo per cui non possiamo avere nessuna relazione, ma noi due non ci vediamo fuori dal circuito e non siamo amici, questo è certo“. Questo non pregiudica un rapporto di lavoro (finora) fortunatamente intatto: “Non mi interessa fare le vacanze assieme al mio compagno di scuderia. Ho i miei amici, non ho bisogno di altro“, puntualizza Vergne.
E l’australiano, quasi suo coetaneo, non tarda a confermare: “Non siamo mai venuti alle mani o roba simile, ovviamente. Semplicemente, l’amicizia si è solo diradata con la rivalità nelle corse, senza interrompersi in un momento o per un episodio in particolare“.
Sono giovani, loro, ma di sicuro hanno capito che il concetto di competizione nasce già all’interno del proprio box, prima che contro gli altri avversari: “Credo che sia assolutamente normale, e che accada a tutte le altre coppie di piloti. Deve essere così, perchè quando sei in lotta con qualcuno hai bisogno di difendere i tuoi spazi“.
Daniel Ricciardo conclude: “Sarebbe difficile coltivare una vera amicizia in questo ambiente. Lavorare fianco a fianco, ma combattere uno contro l’altro quotidianamente per ogni singolo punto rischia di compromettere i rapporti“.