Hamilton frena: “Niente titolo, l’obiettivo è la top ten”
Il pilota inglese, piglio da leader e tanta razionalità, ammette che vincere è l’obiettivo del team, ma la vettura non è ancora pronta.
Quando ti chiami Lewis Hamilton, fantasia e classe al volante, le aspettative sono altissime.
In sei anni di carriera in F1 il pilota inglese ha forse vinto meno di quanto meritasse per il suo talento, ma gode di incommensurabile stima da parte dei colleghi e del pubblico.
E non è un caso che da quando ha messo piede lui in Mercedes, la “Stella a tre punte” è sembrata subito nobilitata, quasi migliorata per il solo fatto di poter schierare in griglia un alfiere di tale caratura.
Così Fernando Alonso, per fare un esempio, in uno dei suoi momenti da indovino ha sentenziato qualche settimana fa: “Lewis vincerà delle gare, lui è uno dei pochi capace di salire sul gradino più alto del podio con una macchina non vincente”.
Un’investitura che non può non far piacere ad Hamilton, che resta però con i piedi per terra, conscio che la sua avventura in tuta bianca e freccia d’argento sarà un lungo percorso di miglioramento:
“L’obiettivo è il mondiale, ma questo non significa vincerlo subito”. Mette le cose in chiaro l’anglocaraibico, a scanso di equivoci.
“Non vedo elementi per vincere, non stiamo cercando questo adesso. Il nostro obiettivo è entrare in zona punti, piazzarci in top ten”.
Approccio minimal, forse troppo, per un pilota che si è sempre distinto per arrembanza e ambizione. Ma in Mercedes Gp Hamilton parla già da leader, con il compito di far crescere lui la squadra:
“Non dico che vincere sia impossibile ma certamente non potrei mai dire che mi sento in lotta per l’iride come fanno Vettel e Alonso. Insomma io non credo proprio che questo possa già accadere. L’anno scorso la macchina aveva problemi, era a quasi due secondi di distacco dai primi e tutti in questo inverno hanno guadagnato un secondo. Per vincere dovremmo migliorare in un solo inverno di ben tre secondi. Noi ce lo auguriamo ma è quasi impossibile. Il campionato è un nostro obiettivo, ovvio, ma ci vuole tempo”.
Una logica strettamente matematica che non lascia spazio ai sogni con Lewis che chiude: “Peccato per la pioggia ma in questi giorni abbiamo comunque lavorato bene. La macchina ha il suo punto forte nel motore mentre il punto debole era certamente l’aerodinamica. Dobbiamo migliorare lì quest’anno, molto semplice”.
Hamilton è dunque pronto a una stagione di fatiche e sudore, ma con la sua classe resta difficile non pensarlo in lizza per la vittoria in circuiti quali Montreal e Abu Dhabi dove si è sempre esaltato. D’altronde si sa: i numeri 10 vanno forte nello stretto.