Ferrari, ecco il programma previsto per i test di Jerez
In questi primi test invernali di Jerez de la Frontera la Scuderia di Maranello effettuerà solo prove di meccanica, aerodinamica e di comparazione dati di galleria del vento e simulatore, senza cercare alcuna prestazione. La vera Ferrari inizieremo a scoprirla da Barcellona.
“Bando agli allarmismi dei primi chilometri” dicono a Maranello, ed hanno momentaneamente ragione. Nel circuito di Jerez de la Frontera infatti, la scuderia del Cavallino Rampante ha fissato un programma tutt’altro che avvezzo alla ricerca della prestazione pura, per cui non aspettatevi tempi eclatanti, ma nemmeno di rilievo.
Già alla presentazione della nuova rossa, Tombazis e Fry avevano sottolineato quanto i primi test fossero fondamentali per comprendere la bontà del progetto sin dalla sua base, per poi poterla sviluppare nella direzione giusta.
Proprio in questa prima sessione di test attualmente in svolgimento, la F138 sarà “vestita” di sensori e vernice fluo per poter comprendere se tutti i dati della galleria del vento di Colonia siano poi riscontrabili sulla nuova monoposto. Nella giornata di ieri infatti Felipe ha compiuto la maggiorparte dei suoi sessantaquattro giri a velocità costante (nei rettilinei), proprio per poter constatare la bontà dell’aerodinamica della F138.
Non solo aerodinamica e downforce. Massa infatti ha potuto dare le primissime indicazioni sulla strada da seguire per l’assetto basic della monoposto ed il posizionamento degli scarichi ad “effetto Coanda”, avendo inoltre trovato la 138 molto più equilibrata, stabile e con una trazione decisamente migliore rispetto alla F2012. Queste verifiche saranno effettuate per tutta la durata di questo test andaluso, anche se Pedro De la Rosa, che salirà sulla F138 dopodomani, avrà un compito differente da quello del brasiliano.
Lo spagnolo infatti dovrà comparare il comportamento della nuova vettura rispetto alla F138 “virtuale” dell’avveniristico simulatore di Maranello. I dati raccolti ed i feedback dati dal catalano saranno fondamentali per poter sviluppare la nuova creatura del pool d’ingegneri diretto da Simone Resta anche virtualmente, tenendo conto dell’impossibilità di farla crescere attraverso alcuni test in pista.
Dai test di Barcellona, invece, con Fernando Alonso al volante inizieremo a vedere di che pasta è realmente fatta la F138, la quale avrà significativi cambiamenti sia visibili (ali, pance, soluzioni aerodinamiche, diffusore) che invisibili, interni alla scocca. Al momento dunque, ai tifosi del Cavallino non resta che godersi i primi ruggiti dei V8 ed attendere la Catalogna per poter dare giudizi sulla competitività della Ferrari nel prossimo Mondiale.