Ferrari F138, l’analisi tecnica
Scopriamo insieme le novità tecniche della Ferrari F138
La F138, cinquantanovesima monoposto di Maranello, si presenta come una decisa evoluzione del modello 2012, mantenendo inalterata la soluzione pull-rod per la sospensione anteriore e posteriore.
L’avantreno è caratterizzato da un muso leggermente più alto rispetto alla F2012 [FOTO], dotato di uno sbalzo ridottissimo. I piloni di sostegno dell’ala, oltre a mantenere le dimensioni generose per fungere da convogliatori d’aria ai lati della vettura, sono caratterizzati da un disegno a scalino [FOTO] nella parte ove si raccordano col naso della monoposto.
Sempre dal confronto laterale tra la F138 e la F2012, si nota come la zona a “coltello” sotto il telaio presenti un andamento meno curvilineo e più diritto, mentre le fiancate della vettura sono adesso decisamente più scavate. Come si ricorderà, proprio il disegno delle fiancate della F2012 fu uno dei talloni d’Achille della monoposto, poiché gli ingombri eccessivi influenzavano negativamente l’interazione dell’aria fredda con i flussi caldi dei gas di scarico. Il riposizionamento dei componenti interni, ha pertanto comportato un disegno delle pance più scavato in modo da garantire un miglior coefficiente aerodinamico.
La monoposto 2013 presenta ancora i turning vanes sotto il telaio [FOTO] caratterizzati da una notevole svergolatura e dal taglio centrale degli stessi, anche se non è detto che la monoposto che debutterà in Australia monterà ancora questi elementi figli della stagione 2012. La presa d’aria dinamica mantiene lo stesso disegno sdoppiato visto nella passata stagione [FOTO], dove la presa secondaria è finalizzata al raffreddamento del cambio.
Sono state mantenute le doppie alette ai lati dell’abitacolo con i supporti degli specchietti separati da queste e posizionati direttamente sulla scocca, come già visto nel finale del 2012.
A differenza della McLaren, la monoposto di Maranello presenta delle bocche di ingresso dei radiatori che inglobano le strutture anticrash laterali, mentre il disegno della parte superiore delle pance è leggermente più alto, voluminoso e meno ondeggiante rispetto alla progenitrice F2012 [FOTO].
Il retrotreno della vettura è la parte della monoposto che desta maggior interesse.
La Ferrari ha presentato una monoposto dotata di terminali ad effetto “Coanda” dal disegno tradizionale [FOTO], privi del tunnel sotto i bulbi degli stessi, i cui gas roventi andranno ad interagire con la deriva in carbonio posta dinnanzi alle ruote posteriori, mentre la zona del differenziale e del cambio [FOTO] è stata miniaturizzata, sulla falsariga di quanto visto sulle Williams del 2011 e 2012, in modo tale da consentire un maggior afflusso di aria verso il retrotreno della vettura. Sempre dalla medesima foto si nota ancora il particolare disegno delle prese dei freni posteriori, estremizzate nella funzione aerodinamica e dotate nella parte superiore ricurva di tre piccole feritoie.
Altro particolare che ha colpito l’attenzione è la presenza, nella parte terminale delle paratie laterali dell’ala posteriore, di due “veneziane” [FOTO], la cui finalità si presuppone sia quella di interagire col sistema DRS.
Dal confronto superiore tra le due vetture [FOTO] si apprezza appieno il lavoro svolto dai tecnici di Maranello nel retro della vettura. Un lavoro indirizzato, come detto, alla miniaturizzazione dei componenti finalizzata a lasciare quanto più spazio libero possibile in una zona delicata da un punto di vista aerodinamico.
Si dovrà attendere sino ai prossimi test per verificare la bontà di un progetto sviluppato nella galleria del vento a Colonia e per vedere le prime importanti evoluzioni di una monoposto che, sino ad oggi, non ha colpito quanti si aspettavano una radicale rivoluzione del progetto 2012.
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