Niki Lauda: il sergente di ferro della Mercedes…
Il nuovo super dirigente della Mercedes dichiara di volersi ispirare al “metodo Marko” per portare in alto la squadra tedesca.
Niki Lauda ha le idee chiarissime su come risollevare le sorti della Mercedes Gp nei prossimi anni. Il tre volte campione del mondo austriaco, già dirigente Jaguar in F1 nei primi anni del nuovo millennio, è stato nominato a settembre presidente non esecutivo della scuderia di Stoccarda.
Tradotto in parole povere, il ruolo di Niki è quello di un team principal ombra. Un capo senza poteri di firma ma a conti fatti plenipotenziario. Una vera e propria investitura da parte dei vertici della “Stella a tre punte”.
Lauda, dal canto suo, ha già messo a segno il primo colpaccio per la Mercedes, riuscendo a portare a Brackley un talento come Lewis Hamilton. Ma un pilota forte non basta, adesso viene il difficile, ovvero far quadrare un team che, nonostante Ross Brawn al muretto, sembra completamente privo di bussola.
Novello sergente Hartman della F1, l’esempio che l’ex campione austriaco ha deciso di seguire è di quelli che potrebbero risultare quantomeno “inquietanti” per gli uomini del team. Il metro di paragone è infatti il manager connazionale, nonchè amico, Helmut Marko. Ovvero il cardinale Richelieu della Red Bull.
L’uomo ombra dei bibitari è noto per la durezza e per la capacità di comando all’interno del proprio team e Niki non nasconde di volersi ispirare a lui in questa nuova avventura da dirigente:
“Il ruolo di Marko è quello del cane da guardia, tiene la squadra insieme e assicura che nessuno agisca l’uno contro l’altro andando contro gli interessi del team. E quando c’è questo sforzo comune per vincere che va dall’ultimo dei meccanici al primo dei tecnici allora si che riesci a ottenere i magnifici risultati ai quali è arrivata la Red Bull”.
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