Ramirez su Perez: “Per certi aspetti, è ancora un bambino”

L’ex team manager messicano ha spinto Perez verso la McLaren, ma avverte: “Deve ancora crescere molto, specie nei rapporti con la stampa”. 

Joaquìn Ramirez, per gli amici semplicemente Jo, ha dedicato gran parte della sua carriera al team McLaren, con cui è rimasto dal 1984 al 2001. L’ex team manager è stato anche pedina fondamentale nel passaggio di Sergio Perez alla McLaren.

Il settantunenne messicano, infatti, ha sempre avuto un occhio particolare per il suo connazionale. Quando Sergio era poco più che un adolescente, Jo lo portò con sé per presentarlo alla gestione del Team McLaren. E non appena si è creata l’occasione, Ramirez ha subito preso la palla al balzo.

“Quando ho sentito che Lewis non era molto felice di stare in McLaren e i rapporti tra lui e Dennis si erano rotti, ho scambiato un bel po’ di messaggi e-mail con Martin Whitmarsh. Sapevo che lui vedeva di buon occhio Sergio”, ha confermato Ramirez. Tuttavia, pur conscio del grande potenziale, Jo ammette: “Come pilota è sicuramente sicuro di sé. Ma deve comunque imparare molto, soprattutto arrivando in una squadra come la McLaren. Dovrà stare attento a ciò che dice”.

Il messaggio è chiaro: serve più testa, oltre che piede pesante. Perché Perez, in questo finale di stagione, si è un po’ lasciato andare a dichiarazioni senza freni, che hanno un po’ spiazzato la dirigenza di Hinwil. L’ultimo caso che avrebbe fatto arricciare i capelli alla Kaltenborn, in ordine cronologico, è stato quello di annunciare l’arrivo di Gutierrez alla Sauber, ancor prima del comunicato ufficiale.

In McLaren sono tutti consapevoli di questo piccolo limite e Ramirez ha ribadito: “Da questo punto di vista è ancora un bambino. La prima cosa che dovrà imparare è che in una squadra come la McLaren deve avere un buon rapporto con la stampa”. Perez dovrà tenere a freno la lingua, è vero. Ma non deve neanche dimenticare i tanti, troppi errori che hanno caratterizzato il suo finale di stagione 2012. Perché i 3 podi conquistati con la Sauber lo hanno lanciato verso un Top Team, ma l’eccesso di aggressività potrebbe causargli non pochi problemi.

Whitmarsh, recentemente, ha ammesso che il messicano è una vera e propria scommessa per la McLaren: “Sergio ha 22 anni, la stessa età di Hamilton quando esordì con noi. Credo abbia molto talento, ma se devo essere onesto non saprei dire qual è il suo vero potenziale. Certo è che non l’avremmo fatto firmare se non fossimo stati convinti delle sue capacità di crescita, ma il resto è un’incognita. Non ha mai sperimentato la pressione a cui sono sottoposti i nostri piloti, in particolare quando le cose non vanno come dovrebbero. E’ ovvio che c’è un elemento di rischio nel prendere un giovane. Solo il tempo ci dirà se abbiamo fatto bene”.

Lascia un commento