Motor Show 2012: sempre più Red Bull
Presenza massiccia del brand dell’energy drink più famoso al mondo all’ultima edizione del Motor Show di Bologna. Red Bull regina indiscussa dei motori.
Quest’anno è davvero difficile dire Motor Show senza associare automaticamente la manifestazione bolognese al simbolo della bibita energetica campione del mondo di Formula 1 (e non solo…). La Red Bull, infatti, si attesta quale assoluta ed indiscussa protagonista dell’annuale rassegna motoristica bolognese, confermandosi prima della classe sia in pista che fuori.
Uno stand con la RB6 in bella vista e ben 10 postazioni per giocare a F1 2012, sfidandosi sul giro singolo con tanto di “monitor dei tempi” per vantarsi con gli amici; un altro (condiviso con Sky e Pirelli) dove poter ammirare e toccare tranquillamente la Toro Rosso STR7 di Ricciardo e Vergne; altri due dove dissetarsi con i tre tipi di bibite prodotte dall’azienda austriaca, ascoltando musica di tendenza e concedendosi qualche foto con le bellissime “red bulline”. Il tutto godendosi il fantastico spettacolo del Red Bull Speed Days, con piloti del calibro di David Coulthard, Daniel Ricciardo, Sebastien Loeb, Chris Pfeiffer, Miguel Molina, Alexander Senchenko, Carlos Sainz Jr ed altri, impegnati in due esibizioni giornaliere a bordo di F1, rally, nascar, moto, drift e prototipi, oltre che sui kart del Red Bull Kart Fight.
Ciliegina sulla torta, però, era il paddock Red Bull, allestito all’interno di un intero capannone, dove era possibile per gli appassionati avvicinare tutte le vetture utilizzate in pista, sentirne il ruggito al momento dell’avviamento, scrutarne i particolari ed apprezzare il lavoro dei meccanici nella preparazione di una vettura che deve scendere in pista per correre. Un’occasione davvero ghiotta, quindi, per “respirare” quel sensazionale odore di Formula 1 e molto altro, che il “team dei Tori” ha regalato per ben due giorni ai numerosissimi visitatori del Motor Show.
Insomma, è una Red Bull divora tutto e tutti, che mira allo strapotere nel mondo dei motori, puntando a scalzare marchi ben più noti. Con la Ferrari “emigrata” verso nuove terre (il Ferrari Day fa ormai tappa fissa a Valencia e il parco divertimenti di Maranello è nei “deserti” di Abu Dhabi, limitando la partecipazione della Rossa al Motor Show al solo spettacolo con Fisichella, la F60 e il pit stop) e le altre scuderie di F1 quasi completamente inattive al di fuori delle piste. La Red Bull, infatti, è l’unica a portare la passione tra la gente, a far rombare i motori in mezzo al pubblico che la domenica guarda i Gp e si nutre quotidianamente di F1. Ed è ovvio, poi, che la naturale conseguenza di questo enorme impegno mediatico faccia, oltre che lievitare le vendite della bibita, anche aumentare i simpatizzanti ed i tifosi del team Red Bull, che ogni anno riscuote sempre più consensi, specialmente tra i più giovani.
Ed è anche giusto così, in fondo. Nel freddo mondo dei numeri, degli sponsor, dei regolamenti ogni anno più difficili da interpretare e nell’asetticità di un Circus sempre più lontano dal pubblico che lo ama, la Red Bull è l’unico “alieno”, l’anticonformista che rompe gli schemi e riavvicina la Formula 1 alla gente. Vincendo e convincendo.