Bottas, titolare in Williams nel 2013: conosciamo meglio
Abbiamo scambiato due chiacchiere con Valtteri Bottas, nel giorno in cui è stato ufficializzata la sua promozione a pilota titolare della Williams nel 2013, prendendo il posto di Bruno Senna.
Era nell’aria da tempo, ma solo oggi è stato dato l’annuncio ufficiale: Valtteri Bottas sarà pilota titolare alla Williams nel 2013 e sostituirà Bruno Senna.
Il finlandese, classe ’89, ha militato in diversi campionati nazionali fino al 2006. Nel 2007 si mise in luce in Formula Renault 2.0, nella Winter Series inglese, e vinse nel 2008 l’Eurocup di F. Renault. Nel 2009 passò alla Formula 3 Euroseries e, pur non vincendo nessuna gara, si classificò terzo in campionato, vantando due pole position. Nel 2011 vinse il campionato GP3 e consolidò la sua posizione di terzo pilota alla Williams in F1, team con il quale – quest’anno – ha svolto la quasi totalità di prove libere al venerdì, proprio al posto di Senna.
E’ dal 2010 che fai parte del team di Frank Williams, come ci si sente ad essere finalmente un pilota ufficiale?
VB: “E’ una sensazione incredibile essere in un team di F1, ancora di più perché correrò con una squadra come la Williams, con tutta la sua storia, è davvero speciale. Ho lavorato duramente da quando correvo con i kart a sei anni, per arrivare fino a qui. Ma la vera sfida inizia adesso, anche se il fatto di essere in squadra da diverso tempo mi aiuterà molto. Conosco bene gli ingegneri e ho un buon rapporto professionale con loro”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il prossimo anno?
VB: “E’ difficile poter parlare di obiettivi ancor prima dell’inizio della stagione. Quello che dovrò fare è ottenere il meglio da questa opportunità e mostrare al team che ha fatto bene a promuovermi titolare”
Dopo aver vinto la GP3 nel 2011, hai passato questa stagione concentrato nel tuo ruolo di pilota di riserva alla Williams. Pensi che l’essere stato lontano dalla competizione possa penalizzarti?
VB: “Sono una persona molto competitiva e ho fatto diverse gare triathlon per tutto il 2012 per mantenermi in forma e tenere alta la concentrazione. Ovviamente mi manca correre, quindi non vedo l’ora di tornare sulla griglia di partenza. Ho corso costantemente fin da quando ero molto giovane: una volta che si spegneranno le luci del semaforo in Australia, sarà come al solito…”
Dividerai i box con Pastor Maldonado, cosa ne pensi del tuo compagno di squadra?
VB: “Pastor ha mostrato quest’anno che è molto veloce e la vittoria di Barcellona ha confermato che sa gestire bene la pressione. Andiamo d’accordo anche fuori dalla pista, abbiamo passato spesso un sacco di tempo insieme, in viaggio per le varie corse, e potrò certamente trarre beneficio dalla sua maggiore esperienza”.
15 sessioni di prove libere effettuate nel 2012, quanto ti aiuteranno in questo debutto?
VB: “Sarà di grande aiuto in quanto ci saranno solo pochi circuiti dove non avrò mai guidato: Australia, Monaco, Valencia, Austin e Signapore. Ci sarà ancora un sacco di lavoro da fare, ma avrò comunque una conoscenza di base per poter lavorare bene nella prima parte della stagione”.
Quanto ha contato avere la spinta di Toto Wolff nel fare il salto da titolare?
VB: “Toto fa parte del mio management e ha sempre sostenuto la mia carriera, ma visto il suo coinvolgimento in prima persona con la Williams, non ha potuto prendere parte alle trattative per il mio contratto con la squadra. Come per tutte le altre decisioni, Sir Frank e il Consiglio di Amministrazione hanno preso la decisione finale”.
Hai anche un notevole aiuto da parte della Finlandia, cosa puoi dirci a riguardo?
VB: “Ho la fortuna di essere sostenuto da grande aziende finlandesi. Senza questo tipo di aiuto, non sarei certamente nella posizione che ricopro oggi. Spero di poter fare bene per ripagarli dell’aiuto che mi stanno dando per arrivare in F1”.
Facciamo finta che oggi sia il 28 novembre 2013, di cosa vorresti essere contento?
VB: “Penso che, come squadra, vorremmo ottenere più punti rispetto a quest’anno e tirare fuori il massimo dalla monoposto. Personalmente, spero di potermi guardare indietro e poter sentire di aver imparato molto come pilota, magari segnando un sacco di punti per il mio team”.