Domenicali: “Mondiale perso a Spa e Suzuka”
Il grande proverbio dice che “con i se e con i ma non si fa la storia”, ed è giusto così, perché le variabili da tenere in considerazione quando si fanno calcoli così complessi sono davvero moltissime. In Ferrari, però, qualche “se” e qualche “ma” se lo concedono, e forse giustamente. Perché quando perdi (o non vinci, che dir si voglia) un mondiale per tre miseri punti dopo 20 corse, qualche “se” e qualche “ma” ti spetta di diritto.
Sin dall’inizio della stagione si diceva della grande importanza di essere costanti nei risultati, di finire sempre a punti e soprattutto di arrivare sempre al termine delle corse. Alonso, da questo punto di vista, sembrava realmente il favorito, pur senza avere la macchina migliore del lotto. A tradire la Ferrari, invece, è stata proprio la costanza, che è venuta meno tragicamente ed irrimediabilmente in due occasioni: Spa e Suzuka, dove Alonso ha fatto segnare ben due pesantissimi e decisivi “0”. In Belgio, il 2 settembre, lo spagnolo della Ferrari fu travolto alla prima curva dalla “mina vagante” Grosjean, che per quanto fatto si beccò poi una squalifica per Monza. In Giappone, il 7 ottobre, fu l’alettone anteriore del molto più incolpevole Raikkonen, alla guida dell’altra Lotus, che forò una gomma a Nando, costringendolo al ritiro. Alonso bersagliato, casualmente, dalle Lotus; zero punti in due delle 20 gare della stagione: un doppio “nulla di fatto” che si è rivelato fatale per il Mondiale.
Il Team Manager della Ferrari, Stefano Domenicali, è forse il più consapevole che questo mondiale si sarebbe potuto vincere solo arrivando sempre in fondo alle gare, puntando sull’affidabilità della F2012, l’unica arma “di vanto” rispetto alla RB8: “E’ davvero un peccato – commenta Stefano – che dopo una stagione così lunga, in cui abbiamo combattuto in ogni condizione possibile, dobbiamo perdere per soli tre punti perchè abbiamo corso 18 gare e non 20. Ma è andata così… Guardiamo ai fatti: zero punti per ben due gare; ma abbiamo fatto quello che abbiamo fatto con 18 corse. Gli altri hanno i punti di 20 gare. Questi sono fatti, non parole“.
In realtà anche Vettel ha degli “zero” ma, come si può dedurre dalle parole di Domenicali, questi sono stati causati da guai di affidabilità, componente fondamentale del risultato finale e relativamente alla quale la Ferrari, pur avendo una vettura inferiore, ha sempre fatto meglio della Red Bull.
Domenicali, però, ci tiene a sottolineare i meriti di Alonso, indicando il pilota asturiano come colui al quale spettava il titolo: “Siamo davvero fieri di lui – continua Domenicali – e siamo dispiaciuti perchè colui che meritava realmente il titolo era Fernando. A volte, però, ci si mette il destino a farti capire in quale direzione soffia il vento. Dopo aver visto cosa è successo al primo giro, siamo rimasti increduli! Ma è andata così. Sicuramente per l’anno prossimo dovremo lavorare meglio“.