Austin: Lotus ok. Raikkonen sesto, Grosjean settimo

Difficile fare meglio di così. Sul nuovo tracciato di Austin, la Lotus fa la sua bella figura ma, questa volta, più che in altre occasioni, la concorrenza sembra davvero averne molto di più del team nero-oro. Sul traguardo fa segnare un distacco di oltre un minuto (1:04.400 per Raikkonen e 1:10.300 per Grosjean) dal vincitore, Lewis Hamilton.

Ciò nonostante, la Lotus è stata certamente tra i protagonisti della corsa, soprattutto nella prima metà di gara.

Ottima quella di Kimi Raikkonen, che partiva dalla quarta piazza grazie all’arretramento di Grosjean, per la sostituzione del cambio. Il finnico, che partiva dal famigerato lato sporco della griglia, ha perso la posizione a vantaggio di Alonso ed è stato a lungo in bagarre subito dietro ai primi. Bellissimo il sorpasso ai danni di Hulkenberg. Da segnalare, poi, un pit stop problematico per Iceman, che è costato qualche secondo di troppo al finlandese, il quale uscendo dai box si è ritrovato nel traffico e dietro a Felipe Massa, comunque più veloce di Raikkonen.

A strappare la quinta posizione a Kimi, però, ci ha pensato Jenson Button, in grande spolvero nel finale con le gomme medie. Bellissimo il duello tra i due, finito a favore dell’inglese della McLaren. Raikkonen che, comunque, può matematicamente considerarsi terzo in classifica generale.

Più rocambolesca la gara di Grosjean, che, nonostante un’ottima quarta posizione ottenuta in qualifica, partiva dall’ottava posizione a causa della sostituzione del cambio e grazie alla retrocessione “tattica” di Massa. Il francese ha avuto qualche difficoltà di troppo al via (anch’egli partiva dal lato sporco) ed è finito in testa-coda ad un passo dalla ghiaia. Fortunatamente Romain è riuscito a riguadagnare la pista, ma è stato costretto ad anticipare il cambio gomme. Il settimo posto, comunque, è per lui e la Lotus un ottimo risultato.

Purtroppo, però, il “sogno terzo posto” è davvero un’utopia, considerando che la McLaren ha ottenuto molti più punti del team nero-oro, andando quindi a chiudere praticamente i giochi mondiali.

 

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