Hamilton è realista: “Non mi aspetto vittorie nel 2013”
A Suzuka lo abbiamo visto spento, mai veramente rilassato, quasi fosse in imbarazzo. Alle classiche domande su cosa si aspettava dalla corsa di Suzuka, sempre più spesso si inserivano quelle sul suo futuro Mercedes. E quasi lo infastidivano.
Di certo, la scelta di passare da Woking a Brackley dal 2013 è stata fortemente criticata da gran parte del suo pubblico, soprattutto guardando l’attuale stato di forma della squadra diretta da Ross Brawn. Così Hamilton si ritrova quasi a giustificarsi, raccontando sempre che la sua scelta non è stata condizionata da motivazioni economiche, ma per voglia di cambiare aria. Voglia di novità. Un po’ come quelli che sono sposati da anni con una top model e poi la mollano con una più bruttina, ma anche più simpatica. Ecco, Lewis si era stufato. Mai più azzeccate sono state le parole di Hill quando, qualche giorno fa, diceva: “Lewis alla McLaren è stato come un uccello in gabbia”.
Andare alla Mercedes con l’obiettivo di renderla una monoposto vincente è una scelta che suona come una rivoluzione. La cosa che dovrebbe far riflettere è che lo stesso Hamilton ha ammesso di non aspettarsi di lottare per la vittoria, almeno non per il prossimo anno. In una intervista rilasciata al “The Mail on Sunday”, il pilota anglocaraibico ha candidamente ammesso: “Non mi aspetto vittorie da subito, so che questo sarà un progetto a lungo termine. Mi aspetto di tornare al successo nel 2014 o nel 2015. Non sto dicendo che avremo forzatamente una brutta stagione, ma sono ben consapevole che non avremo la macchina migliore e ci vorrà un sacco di tempo per migliorarla”.
Quella di Hamilton rischia di essere una clamorosa involuzione, un po’ come quella avuta da Jacques Villeneuve lo scorso decennio. Sembra una sorta di deja vu. Il canadese passò alla BAR con un progetto altrettanto ambizioso e si ritrovò, pochi anni dopo, con un pugno di mosche in mano, fino all’inevitabile uscita di scena in punta di piedi.
Se le parole di Hamilton trovassero riscontro nella realtà, si prospetta la stagione peggiore di sempre. Se consideriamo che l’anno con meno vittorie è il 2009 (con solo due successi, Ungheria e Singapore), quello che verrà potrebbe essere realmente una via crucis per il talento inglese.