Sauber: Kobayashi, che podio! Perez ritirato, troppo irruento
E’ una Suzuka dal sapore agrodolce quella vissuta oggi dalla Sauber. L’attesa di una grande gara non è stata tradita del tutto, anche se il caso ci ha messo lo zampino. Bottino del GP del Giappone per la squadra svizzera: il fantastico podio di Kamui Kobayashi (come lui stesso l’ha definito) e l’amaro ritiro di Sergio Perez, avvenuto nella prima parte della corsa.
Bastava superare le insidie della prima curva e poi tutto sarebbe filato liscio, come dichiaravano ieri i due piloti, dopo una gran bella qualifica. E così stato, perché sia il giapponese che il messicano si sono tenuti fuori da ogni mischia, evitando pericolose carambole simili a quelle recenti di Spa.
E da lì, Kamui ha condotto una splendida corsa, restando anche in seconda posizione fino alla prima sosta ai box, con Sergio che – pur lottando un po’ più indietro – avrebbe probabilmente recuperato, visto il passo della sua C31. Per lui è invece arrivato un testacoda nel tentativo di sorpassare Lewis Hamilton (col quale battagliava da un po’), e la gara è finita nella sabbia.
Kobayashi festeggia oggi il suo primo podio in Formula 1 , dopo Aguri Suzuki nel 1990 (sempre a Suzuka) e Takuma Sato nel 2004 (Indianapolis). Kamui, felice del risultato ottenuto davanti al suo pubblico, è in estasi: “E’ stato un GP fantastico” commenta “ce l’abbiamo messa davvero tutta per raggiungere questo podio per me, visto che il mio compagno Sergio ci era già riuscito“.
Una sana rivalità tra i due piloti Sauber che aveva visto Kobayashi più sfortunato di Perez: “Per un paio di volte sono partito in buone posizioni in griglia, ma non sono mai stato fortunato, avendo sofferto e lottato in molte partenze“. Stavolta si intuiva che fosse la volta buona? “Qui partivo terzo, che era un’ottima posizione. Non ero in prima fila, ma le sensazioni erano buone, visto il miglioramento del nostro passo avuto dal venerdì al sabato“.
Una gara che dopo il via è stata quasi in discesa: “Ho guadagnato subito una posizione, e questo mi ha tranquillizzato sulla possibilità di finire a podio. Certo, che lotta con Jenson Button che recuperava dietro di me nel finale. L’ultimo stint è stato davvero difficile, ma ce l’abbiamo fatta“.
Un colpo d’occhio sensazionale, quello delle tribune di Suzuka: bandiere per ogni Scuderia, ovviamente, ma stavolta i cuori battono per un pilota in particolare, che già da qualche anno emoziona il pubblico nipponico.
La bandiera a scacchi di Kamui Kobayashi è stata salutata da un boato eccezionale, e lo spettacolo sotto al podio era degno di una vittoria iridata. E il piccolo Samurai se ne è reso conto eccome: “Finire a punti è fantastico, in particolare nel mio GP di casa. In più, questo è il mio primo podio, e io sono felicissimo per me, per i miei tifosi e per tutti coloro che mi sostengono. E’ spettacolare quello che vedo in questo circuito, l’affetto dei fans. Grazie, ancora grazie e teniamo duro così per il futuro“.
Dall’altra parte, l’amarezza di chi ha visto finire la propria gara troppo presto: Sergio Perez, come dicevamo, si è insabbiato nella prima fase del GP, perdendo l’opportunità di finire a punti. Deluso, dichiara: “Mi dispiace molto per il ritiro e per i punti persi. Avevo già superato Hamilton al sesto giro, ma quando ci ho riprovato al 19esimo è stato più difficile, mi sono ritrovato con poco spazio, ma era chiaramente colpa mia. Tuttavia, anche allo start ero rimasto un po’ coinvolto nel caos creato da Grosjean“.
Monisha Kaltenborn, CEO Sauber, è al settimo cielo: “Sono felicissima per Kamui, questo suo primo podio a Suzuka, a casa sua, è eccezionale! Gli ultimi giri sono stati ancora più emozionanti, ma lui ha affrontato la lotta con Button da vero campione. Peccato per Perez, era in grado di fare punti, ma il duello con Hamilton è finito male. Complimenti alla squadra, che dal venerdì è migliorata tantissimo, ed è stata ricompensata con un grande risultato“.
Giampaolo Dall’Ara, che coordina gli ingegneri di pista, commenta felice il risultato, pensando anche agli inconvenienti di Perez: “Che gara emozionante, soprattutto negli ultimi giri! E’ andato tutto bene, avevamo la corsa sotto controllo, anche se alla fine Kamui ha dovuto controllare i suoi pneumatici. Anche Sergio era veloce, ma stavolta è andata così“.