Perez porta una boccata d’ossigeno ai bilanci McLaren
La bomba è esplosa questa mattina ed il fragore ha investito l’intero mondo della Formula 1. Lewis Hamilton ha dato l’addio alla McLaren per sposare la causa Mercedes e al suo posto la scuderia di Woking ha ingaggiato Sergio Perez. Se il matrimonio tra Hamilton e la casa di Stoccarda non ha colto molto di sorpresa, visto che la voce girava ormai da tempo nel paddock, ben altro clamore ha suscitato l’ingaggio di Perez da parte della McLaren.
Come noto, il pilota messicano fa parte del Ferrari Driver Academy, progetto avviato dalla casa di Maranello per scovare e coltivare i giovani talenti. Vista la scarsa influenza di Massa nel mondiale costruttori, tutti i tifosi della Rossa si aspettavano la sostituzione del brasiliano con Checo, autore quest’anno di tre podi.
Tuttavia, spulciando nel palmares del messicano non c’è poi molto di entusiasmante. L’unico vero exploit nel 2007, nella F3 inglese: in 21 gare conquistò 14 pole e 14 vittorie, vincendo il titolo. Poi il nulla, a parte il secondo posto nel campionato Gp2 2010, alle spalle di Maldonado, e prestazioni dignitose al volante della Sauber. Lo stesso Montezemolo lo ha definito ancora acerbo per sopportare la pressione derivante dall’indossare una tuta Ferrari. E allora appare naturale chiedersi il perché un pilota definito inesperiente per la Rossa sia invece maturo per la McLaren. La risposta potrebbe essere intrinseca alla crisi economica che sta investendo anche il team di Woking.
Facciamo il punto della situazione. La McLaren è motorizzata dalla Mercedes, ormai una Scuderia concorrente, e da quest’anno il motorista tedesco ha imposto condizioni economiche decisamente poco favorevoli. La McLaren è ormai considerata come un vero e proprio team clienti, alla stregua della Force India, costretta pertanto a pagare profumatamente i motori con il marchio della Stella a tre punte. Inoltre, la creazione da parte della McLaren della supercar stradale Mp4- 12 C dotata di un propulsore realizzato in proprio, e non di uno realizzato dal partner Mercedes, ha irrigidito notevolmente i rapporti tra le due case. A questo si aggiunge il fatto che la Mercedes non contribuisce più al pagamento dell’ingaggio dei piloti, adesso a carico della sola McLaren e, pare, nodo cruciale del mancato rinnovo con Hamilton.
In questa chiave di lettura si inserisce l’ingaggio di Perez. Il giovane messicano è infatti spinto da Carlos Slim, uno degli uomini più ricchi del mondo e proprietario del colosso delle telecomunicazioni Telmex.
Perez, dunque, porta con sé la munifica sponsorizzazione Telmex, nonché l’ulteriore sponsor Visit Mexico: in altre parole, una vera e propria boccata d’ossigeno in casa McLaren che, come è noto, gestisce anche le sponsorizzazioni dei propri piloti.
Analizzato razionalmente, il clamoroso cambio di casacca di Hamilton e Perez è stato dettato unicamente da ragioni economiche vantaggiose per ambo le parti. Ma il 2013 si prospetta un anno decisivo per entrambi i drivers. Perez dovrà dimostrare di essere all’altezza di un top team, provando a smentire le parole sul suo conto dette da Montezemolo. Hamilton dovrà invece contribuire a rendere vincente una vettura che, in questi tre anni, ha raccolto una sola vittoria e una serie prestazioni mediocri. La prossima stagione si preannuncia già molto interessante.
Ora non ci resta che rimanere in attesa di vedere come si muoverà la Ferrari con Massa e, soprattutto, vedremo se questi cambiamenti avranno ripercussioni indirette anche sull’incerto mondiale 2012.