F1, obiettivo riduzione dei costi. 30% in meno in 3 anni

Entro tre anni la Formula 1 deve ridurre i costi del 30%, altrimenti molte squadre saranno costrette ad abbandonare il Mondiale. E’ questo il pensiero di Jean Todt, Presidente della FIA, riguardo l’annosa questione dei costi elevati nel Circus. Con l’economia mondiale in crisi, anche la F1 deve adeguarsi e i team devono forzatamente pensare ad un limite di spesa.

Torna di moda, dunque, il tanto chiacchierato budget cap, ossia il tetto di spesa promosso nel 2009 dall’ex Presidente FIA, Max Mosley. La sua mossa ha consentito a squadre come HRT, Caterham e Marussia di entrare nel Circus (all’epoca con nomi diversi), ma il progetto ha avuto vita brevissima ed è stato bocciato dalle squadre.

“La riduzione dei costi è il mio obiettivo principale”, ha recentemente ammesso Todt. “La Formula 1 deve essere un business remunerativo per tutte le squadre, mentre oggi è così solo per due o tre squadre al massimo. A partire dal 2014, con la nuova normativa sui motori turbo, faremo un passo avanti in questo senso. E forse così riusciremo a convincere i motoristi come Audi, Toyota, Porsche e altri che la F1 non costa troppo”.

Il problema, però, resta sempre uno: come controllare le spese delle squadre in Formula 1? Secondo Eric Boullier, team principal della Lotus, esistono tre modi: “Limiti in bilancio, regole tecniche più conservatrici e il Resource Restriction Agreement”.

Gli fa eco Ross Brawn che, a differenza del francese, spera che l’adeguamento delle risorse non venga raggiunto con regole tecniche castranti. “Penso che accogliamo con favore qualsiasi vincolo equo ed adeguato delle risorse. Noi siamo fermi sostenitori della RRA, perché pensiamo che, se applicata, risulterà efficace. Quest’anno è X, il prossimo anno sarà X meno 20% e lo stesso l’anno seguente. Non è impossibile abbattere i costi. Attenzione però, perché se si mette un freno alla tecnica, rischiamo di rovinare questo sport. Riduzione dei costi non significa frenare l’innovazione”.

In confronto al 2009, ora i sostenitori della riduzione sono diversi. Tra questi anche Monisha Kaltenborn, CEO del team Sauber, che ha spiegato al settimanale Autosport: “Siamo sempre stati a favore di un limite di spesa, perché ciò permetterebbe a tutti di mostrare i propri punti di forza. Tutti partirebbero alla pari e sarebbe un’innovazione molto eccitante per questo sport. Certo, bisogna fissare un limite adeguato rispetto a quelli attuali, perché la competizione si svolge anche a livello di sviluppo”. 

 

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