Stewart propone un’onoreficenza per ricordare Watkins
Giorni di lutto per il mondo della Formula 1, che mercoledì ha perso uno dei suoi pilastri: Sid Watkins, il maggiore responsabile della sicurezza del Circus di ieri e di oggi. Insomma uno che ha salvato tante vite umane, che ha reso la F1 uno sport moderno e civile, uno che merita di essere ricordato a imperitura memoria. Lo sostiene a gran voce l’ex Campione e Manager di F1, Jackie Stewart. Watkins, per oltre trent’anni, ha ricoperto un ruolo chiave nell’evoluzione della sicurezza della massima competizione automobilistica al mondo. Del suo contributo hanno poi beneficiato, a cascata, anche le categorie minori, come sottolinea lo scozzese. Per questo non deve essere dimenticato. Per questo tutti i piloti di oggi e di domani, tutti gli appassionati, dovranno sapere chi è stato Sid Watkins e cos’ha fatto.
Di onoreficenze, Watkins ne collezionò già durante la sua attività. Nel 2002 fu insignito del titolo di Ufficiale dell’Impero Britannico dalla Regina Elisabetta II. Poi nel 2005, dopo il suo ritiro dall’attività medica a favore della corse, rimase a capo del FIA Institute for Motor Sport Safety. Nel 2008 ancora un riconoscimento: il neurochirurgo britannico fu premiato dall’ex pilota Martin Brundle, dinnanzi Camera dei Lord per il contributo dato alle gare automobilistiche. Infine nel 2011 Watkins rassegnò le dimissioni da ogni ruolo attivo nella FIA.
Secondo Stewart, questa la notizia di oggi, bisognerà quindi istituire un’onoreficenza permanente per ricordare Watkins, scomparso due giorni fa all’età di 84 anni. “C’è la necessità di istituire qualcosa di permanente per riconoscere il suo contributo al motorsport -ha sottolineato Stewart-, in particolare alla Formula 1. Dal mio punto di vista so quanto fu difficile creare un cambiamento in mezzo a tutte quelle battaglie (in pista, ndd) attraverso cui sono passato. Sid lo fece con estrema fermezza. Tutti lo rispettavano. E’ stato responsabile della salvezza di tante vite, come nessun altro. L’ho visto nel paddock del GP di Silverstone, nessuno ha avuto atteggiamenti negativi con lui, anche se ha disturbato molta gente, ma è una cosa che doveva essere fatta. Non lo faceva per una gratificazione personale (ma per la sicurezza di tutti, ndd).”
Non si può che essere d’accordo col campione scozzese. Se oggi la Formula 1 è uno sport molto, ma molto più che sicuro che in passato; se dal 1994 non è più morto alcun pilota sulle piste del Circus, lo si deve soprattutto a Sid Watkins. Il suo è un contributo che non si può e non si deve dimenticare. Il suo è un insegnamento troppo importante, soprattutto per i giovani piloti. Ricordarlo deve servire a rammentare quanto si è fatto per migliorare la sicurezza di uno sport comunque pericoloso, deve servire a non fermarsi mai nel renderlo sempre più sicuro.