Gp d’Italia: le pagelle di una Monza da paura!
Lewis Hamilton 10 e lode Completa lo Slam che gli mancava in carriera vincendo la quarta grande classica (dopo Monaco, Silverstone e Spa) e lo fa come un fulmine a ciel sereno che si abbatte luminoso sulla pista brianzola, lasciando le briciole ai rivali. “Facile” la pole senza Alonso tra i piedi, prepotente la gara, condotta da conquistatore in terra “nemica”. Quando serve caccia giri di alto livello per resistere a Perez, sul podio si crogiola per aver espugnato Monza e raggiunge una leggenda della McLaren come Mika Hakkinen a quota venti vittorie in carriera (per entrambi conquistate tutte con Woking). La domenica perfetta che lo rilancia in campionato. Lewis, sicuro di volere ancora la Mercedes? BLACK MAMBA
Sergio Perez 10 Il piccolo capolavoro di giornata lo confeziona il terribile messicano della Sauber che parte dodicesimo e chiude secondo in rimonta, passando le Ferrari come se fossero le Hrt. Merito di una strategia improntata su uno stint lunghissimo su gomme hard e uno più corto su medium a serbatoi scarichi. Ritmo da qualifica e gestione delle gomme semplicemente esemplare. Talento cristallino e cattiveria giusta (non si è fatto troppi problemi a sverniciare la casa madre Ferrari); ma per dolcezza e pulizia di guida possiamo dire che Checo è l’indiscusso erede di Button. Dategli quattro gomme usate e ve le farà sembrare nuove. TYRE MAN
Fernando Alonso 9,5 Il botto a Spa, poi i guasti a motore e cambio venerdì e la barra posteriore biricchina in qualifica. Sembra una maledizione, ma lui si rimbocca le maniche e torna ad essere padrone del campionato con una gara con i fiocchi e controfiocchi. Vettel prova ad accompagnarlo a 260 km/h fuori pista e lui lo “fotte” letteralmente il giro dopo, cambiando traiettoria e infilandolo in un sorpasso prima della Roggia, che è l’emblema di un campionato sin qui perfetto. Per non parlare della partenza e dei sorpassi a Kobayashi, Schumacher e Raikkonen. La sua Monza è una rincorsa furiosa che lo porta a conquistare un podio insperato; l’urlo sul podio rivolto alla marea rossa è un grido di battaglia di spartana memoria che ai rivali fa raggelare il sangue nelle vene: “Partivamo decimi ma siamo i più forti, e non molliamo”. Questa è…la Ferrari! Un Alonso da brividi. CONDOTTIERO
Felipe Massa 8,5 Stavolta è impeccabile in quella che è a tutti gli effetti una gara da podio. Terzo in qualifica, lesto in partenza, consistente in gara. Aziendalista – con un pensiero al rinnovo – quando alza il piede per dare strada al capitano Alonso. Considerato lo stato di grazia di Hamilton, il gioco di squadra e l’arrembante Perez, il quarto posto è un signor risultato. Dà il meglio di sè quando sembra per la prima volta davvero lontano dalla Ferrari dopo essere stato coccolato e protetto per sette anni. Gli serviva una sveglia? PERFETTO SCUDIERO
Kimi Raikkonen 8 Dopo Alonso è il pilota più costante del gruppo e la classifica paga. Terzo, al primo anno in Lotus, davanti alla coppia Red Bull. Ma le belle notizie per il prode Iceman finiscono qui perchè ieri, con una Lotus palesemente in difficoltà, ci deve mettere tanto del suo per arrampicarsi faticosamente fino alla quinta piazza finale. Raikkonen è in piena corsa per il mondiale, ma la E20 deve tornare ad essere la vettura brillante ammirata in Ungheria, altrimenti è durissima. Lui però sta guidando da dio, difendendo a testa alta il suo bottino di punti. MALDINI
Michael Schumacher 7,5 Ecco un altro che guida al di sopra del livello della sua monoposto. Arriva sesto a suon di sorpassi perchè a conti fatti è costretto a fermarsi una volta in più degli altri per colpa del solito degrado repentino delle gomme sulla sua Mercedes. Per gli spettatori è divertente vederlo controsterzare alla Roggia per tenere in pista una macchina sulle tele, per lui è stato sicuramente molto più stressante e frustrante. Nelle ultime sei gare ha sempre preceduto Rosberg. BRILLANTE
Nico Rosberg 7 Scivolato leggermente dietro in partenza, fatica non poco il primo stint con le gomme e la sua sembra una gara tutta in salita. Si riprende a suon di giri veloci con la mescola più dura riuscendo a risalire la china e a chiudere il Gp in settima posizione, conquistando i relativi sei punti che danno un po’ di ossigeno all’ impalpabile Mercedes.
Paul di Resta 6,5 Velocissimo in qualifica, dove conquista una bellissima seconda fila che non può sfruttare causa penalità. In gara appare leggermente più nervoso, corre con il coltello tra i denti e in modo duro, insomma non va pulito come è solito fare. Guida sporco e cattivo ricordandosi forse i tempi del Dtm e, a furia di sgomitare, riesce a chiudere in ottava posizione. Forse, però, poteva fare di più. PUGILE
Kamui Kobayashi 6- Completamente surclassato dal compagno di squadra, che tra l’altro ha quasi il doppio dei suoi punti in classifica. Per fortuna riesce a completare l’ottima giornata della Sauber finendo in zona punti. Ma sembra aver subito un po’ il colpo dell’esplosione di Perez.
Bruno Senna 6,5 Criticato fin troppo per un cognome il cui peso è insostenibile, va spezzata una lancia a favore di Bruno. Da Montecarlo in poi è lui a tenere alto l’onore della Williams. Anche a Monza conquista un punticino, ma ormai la Force India è avanti in classifica.
Pastor Maldonado 5,5 Dalla ventiduesima all’undicesima piazza, la rimonta c’è stata. Ma resta il fatto che partiva tra gli ultimi per la somma di due penalità: partenza anticipata e incidente a Spa. Degno di un horror e a conti fatti non va a punti addirittura dalla vittoria in Spagna! IL COLLEZIONISTA ( DI SANZIONI)
Sebastian Vettel 6,5 La Red Bull inciampa in uno di quei week end storti nei quali è lontanissima parente dell’armata del 2011. Seb fa quel che può. Si qualifica sesto e parte quinto, lotta tra i primi quattro fino alla chiusura su Alonso alla “Curva Grande” giudicata irregolare dai commissari di gara. Va detto, con onestà intellettuale, che per una manovra quasi speculare l’anno scorso Alonso non finì sotto investigazione. La Formula 1 è maschia e certe manovre fanno parte del gioco. Ma Nando era molto più veloce; a quel punto dovrebbero subentrare buon senso e tattica (vedi Alonso con Perez), qualità che probabilmente mancano ancora a Vettel. Dopo il drive thru’ rimonta fino al sesto posto. Non male, peccato che l’alternatore lo metta K.O. GIORNATA NO
Jenson Button 9 Cercava gloria, trova solo applausi che sanno di beffa da parte del pubblico. Parte male dall’ottima prima fila, ma si sbarazza dopo una decina di tornate di Massa e sembra poter completare agevolmente la doppietta McLaren. Sarebbe stato un altro risultato importante dopo la splendida vittoria in Belgio. E invece un problema di pescaggio del carburante lo costringe a parcheggiare la vettura all’ingresso della Parabolica. Il punto giusto dal quale osservare da spettatore privilegiato l'”Hamilton show”. Deve avergli fatto male. TWITTATO E MAZZIATO
Mark Webber 4,5 Da anti Alonso a quinto in classifica nel giro di poche gare. Mark è così: l’incostanza fatta pilota. Velocissimo e concreto per alcune gare, finchè non sparisce dagli schermi prigioniero di amnesie e vuoti apparentemente inspiegabili. Guida talmente male e in modo scomposto che spiattella le gomme ed è protagonista di uno dei testacoda più brutti e insensati mai visti in uscita dalla Ascari a Monza. L’anticamera di un ritiro che fa comodo, visto che potrà sostituire il cambio senza incorrere in penalità. Dopo la vittoria di Silverstone solo sedici punti in quattro gare. IN CADUTA LIBERA
Jerome D’Ambrosio 5- Becca otto decimi in qualifica da Raikkonen e in gara il passo non è sufficientemente alto per entrare in zona punti. Se questa era la sua occasione per riaffacciarsi al grande Circus si può dire che l’ha sprecata. Sfortunato però a ritrovarsi tra le mani una delle peggiori Lotus della stagione. A differenza di Grosjean poi, si becca 10 in condotta. SCOLARETTO
Jean-Eric Vergne 4 Coraggioso visto che prima d’ora nessuno aveva affrontato la prima variante facendo il “moon walk” con la monoposto…
Altri: Daniel Ricciardo (5,5); Heikki Kovalainen (6), Vitaly Petrov (5); Charles Pic (6); Timo Glock (5-); Pedro de la Rosa (5); Narain Karthikeyan (4,5)
Gp d’Italia 9 Gara entusiasmante su un circuito magnifico. Dove è vera Formula 1. Velocità pazzesche, chicane da aggredire, duelli rusticani, sorpassi, rotture e colpi di scena. Hamilton spaventa la Ferrari, Alonso rimonta, Perez sorprende ancora una volta. La stagione europea non poteva chiudersi meglio.
Piste difficili e guasti 8 Nel senso che non è un caso se a Monza, dove si raggiungono velocità elevate tutti e tre i top team hanno patito problemi più o meno gravi. Problemi tecnici per Button, così come per Vettel. Tanti guai più o meno piccoli sulla monoposto di Alonso. L’affidabilità torna a pesare e questo ha un suo fascino.
La pattuglia italiana in Gp2 10 Lode per Luca Filippi, forse il “manico” italiano più snobbato. Per capire quanto sia veloce non serve ricordare come l’anno scorso spesso e volentieri dava paga a Grosjean. Basterebbe soltanto pesare il suo fine settimana in Gp2. Dopo quasi un anno di assenza dalla categoria è tornato in macchina, a Monza, e ha fatto fuoco e fiamme vincendo da campione Gara 1. Grazie a Davide Valsecchi, invece, l’inno di Mameli è risuonato anche domenica mattina. E il pilota comasco è a un passo dal titolo, considerato che ha allungato il suo vantaggio in classifica su Razia. PROFETI IN PATRIA