Rapporti del cambio, il vero segreto della velocità a Monza
Cari amici lettori di BlogF1.it, eccomi qui con alcuni spunti tecnici – e non solo – a cavallo tra il GP del Belgio e quello d’Italia del prossimo weekend.
La cosa che mi ha colpito di più del fine settimana belga è il salto di qualità che ha fatto Button – o meglio, dalla sua vettura – durante le qualifiche. In McLaren hanno montato una nuova ala posteriore e la vettura ha cominciato a volare. Mi è capitato diverse volte di vedere questo fenomeno, specialmente a Monza.
Può capitare che in galleria del vento non si riescano a vedere totalmente gli effetti, ma quando si ha un’ala che permette di essere veloci sul dritto, bisogna assolutamente provarla. Penso che alla McLaren questa nuova specifica abbia portato ad una perdita di carico aerodinamico irrisoria e, magicamente, la vettura ha acquistato una grande efficienza. Spa Francorchamps, così come Monza, è un circuito da efficienza pura e credo che l’ala nuova abbia permesso a Button di ritrovarsi una monoposto molto più veloce. Avere più efficienza è come avere cavalli gratis in vettura che portano accelerazione e, quindi, velocità, specialmente nei lunghi rettilinei.
E questo argomento ci lega anche al prossimo GP d’Italia a Monza. Sul circuito brianzolo ci attende una situazione particolare, perché i Team hanno un numero limitato di rapporti del cambio che possono utilizzare e cercano di coprire i range di velocità più comuni nei vari circuiti. Questo è dovuto alla politica di costing reduction che le squadre si sono imposte. Mi spiego meglio…
Monza ha una velocità massima elevata, intorno ai 340 Km/h, ed una velocità minima di circa 80 Km/h (prima chicane). Se prendiamo in riferimento la maggioranza dei circuiti, le velocità massime sono molto più basse, intorno ai 300 Km/h. Dunque, in sede di progettazione, l’Ufficio Tecnico potrebbe prendere la decisione di ottimizzare i rapporti proprio per questi altri circuiti. Rimangono così pochi rapporti che si possono dedicare alle piste da alte velocità. Tutto ciò comporta anche qualche rischio: anche se in sede di galleria del vento si dovesse trovare una configurazione molto interessante in termini di velocità, probabilmente non si avrebbero comunque i rapporti per poterci arrivare. E’ una scelta di progetto che si fa ad inizio campionato, quando ancora in galleria non è stata provata la vettura in configurazione Monza. Vedremo, dunque, chi ha avuto la capacità di aver pensato ai giusti rapporti per il prossimo evento.
Cosa possiamo aspettarci dal GP d’Italia, alla luce di quanto visto in Belgio? La McLaren ha dimostrato di essere in forma anche a Spa e, considerando anche la prestazione sfoggiata al GP di Ungheria, credo che possiamo affermare con certezza che sarà molto competitiva per il resto del campionato. Le gomme dure e le basse temperature non hanno aiutato la Lotus, anche se Kimi è stato ugualmente competitivo, chiudendo sul gradino più basso del podio. Ad essere sincero, mi aspettavo molto di più dalla Lotus e, vedendo le loro scarse velocità di punta, posso anche pensare che non abbiano ottimizzato al meglio il loro setup. La Red Bull sta ancora pagando la scelta iniziale di relativa bassa efficienza e, a Monza, potrebbero avere dei problemi. Il condizionale è d’obbligo, perché in F1 non si ha mai la verità assoluta in tasca e le cose possono cambiare molto rapidamente.
Non voglio parlare di quanto è accaduto con Grosjean, ma concordo con l’amico Domenicali quando dice che nelle categorie inferiori bisogna mettere molta più enfasi sulla formazione dei piloti. Guardate gara 2 della GP2 Series per capire ciò che si vuole intendere. Purtroppo, la mancanza di test ed il fattore budget sta riducendo sempre più la qualità dei piloti. Speriamo che l’importanza di questo problema venga colto nelle sale del comando del motorsport.
Monza sarà una nuova storia. La configurazione aerodinamica sarà del tutto nuova e questo potrebbe portare a diverse sorprese. Resta dunque particolarmente difficile fare delle previsioni. Credo, comunque, che chi è andato forte a Spa Francorchamps avrà buone possibilità di andare forte anche a Monza.
Godiamoci il weekend del Gran Premio d’Italia, mentre la prossima settimana vi aspetta un articolo tecnico sui motori: dal V12 Ferrari abbandonato nel ’96, passando per l’evoluzione che ci ha portato fino ai V8 aspirati di oggi, per poi analizzare i principi che hanno ispirato le specifiche dei motori che vedremo in gara nel 2014.
Un caro saluto a tutti.
Avanti tutta!
Luigi Mazzola