L’opinione: Hamilton-Mercedes? Una sconfitta per tutti
Non giriamoci troppo intorno, è quello che più o meno abbiamo pensato tutti: se l’indiscrezione che vuole Lewis Hamilton in direzione Mercedes dovesse rivelarsi fondata, ci troveremmo dinanzi a un trasferimento clamoroso e foriero di rimpianti per molti addetti ai lavori.
In primis si tratterebbe di una sconfitta dolorosa per la McLaren, che perderebbe a “parametro zero” il campioncino cresciuto in casa, la bandiera degli ultimi anni. L’uomo che ha riportato nel 2008 il mondiale a Woking e forse il pilota che per animo e aggressività meglio incarna lo spirito battagliero e l’irriducibilità della McLaren.
Hamilton e McLaren sono le due facce della stessa medaglia, entrati ormai nell’immaginario degli appassionati per quelle gare “vissute” e tormentate, talvolta al limite della temerarietà, un po’ alla “Braveheart”.
Se la McLaren dovesse, forzatamente, cambiare alfiere, beh cambierebbe anche leggermente il suo Dna. Si chiuderebbe una parentesi più o meno bella, ma soprattutto storica ed emozionante.
Ma andare in Mercedes potrebbe rappresentare un passo indietro per lo stesso Lewis Hamilton, il cui talento immenso avrebbe probabilmente bisogno di affinarsi in un team dai meccanismi perfetti. Se non deve essere Macca, se Luigino sente davvero il bisogno di cambiare aria, allora dovrebbe fare i salti mortali per andare in Red Bull o Ferrari.
Cercando competitività e sfide interne di alto livello, invece di andarsi a incastrare con l’amico Rosberg nel progetto di crescita di una scuderia che potrebbe anche risentire in futuro del disimpegno (quasi certo) della Mercedes.
Che ci va a fare un pilota così forte, nonchè una bandiera della McLaren, a correre nell’incompiuta Amg? Ma soprattutto perchè Red Bull, Ferrari e la stessa McLaren si lasciano sfuggire uno dei top driver per eccellenza?
L’unico a ridere sarebbe Ross Brawn che, ingaggiando un pilota così, non avrebbe più scuse, trovandosi costretto ad aprire un ciclo vincente. Caro Lewis, ti conviene rischiare?