Schumacher elogia Alonso e la Ferrari
Dal Campionissimo al Campione, parole di elogio sulla strada verso Spa. Michael Schumacher, che si avvia a tagliare il traguardo dei 300 GP disputati proprio nel prossimo Gran Premio del Belgio, spende parole di stima verso Fernando Alonso.
Due Ferraristi, uno per sempre nel cuore (anche se alcuni non lo ammetterebbero mai), l’altro presente, alla ricerca del primo titolo sulla Rossa. Se continuasse così, non c’è dubbio che l’iride finalmente arriverebbe.
Schumi non ha dubbi sul talento cristallino dell’asturiano, e ancor più sullo stato di forma attuale: “Fernando sta attraversando la sua miglior condizione, e sta andando anche oltre i suoi limiti“.
Limiti ancora non raggiunti da Sebastian Vettel, ad esempio. Schumacher ha infatti precisato che il tedeschino campione del mondo in carica – e per certi versi considerato suo probabile erede – non ha ancora raggiunto quella fase di maturità attraversata invece dallo spagnolo: “Sebastian ha talento ed è molto veloce, oltre ad essere un bravissimo ragazzo, ma ha ancora tanti anni davanti a sè per crescere e migliorare come pilota“.
Quanto merita la Ferrari di Alonso di stare davanti a tutti? Schumi non crede affatto ad una coincidenza di circostanze fortunate: “Sono lì dove sono perchè tutto sta funzionando bene, ma non è un caso. Hanno lavorato duro, e ora stanno raccogliendo“.
Perchè le vittorie arrivano con l’impegno, ma non sempre fila liscio. E accettare una sconfitta è ben più difficile, non c’è dubbio. “Per essere un pilota vincente, bisogna essere anche in grado di perdere. Fa parte della vita, delle corse, della maturazione di ognuno. Solo quando avrai imparato a perdere, potrai fodere ancora di più dei tuoi trionfi“.
E nel prossimo futuro, Schumi tornerà a vincere? “Non sarebbe bello” dice il Kaiser “ritirarmi per la seconda volta senza aver colto un’altra vittoria“. Chissà se suona come un’intenzione di continuare ancora, questa dichiarazione: “E’ presto per parlarne, ora pensiamo al campionato e al GP di Spa che sta arrivando. Ma una cosa è certa: non mi sono pentito per un solo secondo di essere tornato in F1. Ci sono stati tanti bei momenti, nonostante da fuori questo non sia stato percepito“, ha concluso il Kaiser.