Gp Ungheria: le pagelle di un’infuocata Budapest
Lewis Hamilton 10 In grande spolvero fin dalle prove libere, stavolta non ce n’è per nessuno. Domina in modo semplicemente spettacolare una qualifica serrata per tutti, ma non per lui. Il mezzo secondo rifilato agli inseguitori è più di un’ipoteca sulla vittoria del Gp. Ma la gara si dimostra dura anche per lui. Le Lotus lo mettono spalle al muro, probabilmente sono più veloci e Lewis deve fare di necessità virtù. Mette per una volta da parte l’aggressività di guida e gestisce magistralmente le gomme – come mai fatto prima – riuscendo a respirare negli ultimi giri. Seconda vittoria stagionale, diciannovesima assoluta. Si rilancia in campionato e dedica la vittoria all’Inghilterra olimpica. BOLT
Kimi Raikkonen 9 Senza ombra di dubbio, quel po’ di show che si è visto sul circuito magiaro l’ha dato Kimi. Il migliore domenica, peccato per l’ennesima qualifica in sordina e per la partenza a rilento (colpa del Kers). Da metà gara in poi è autore di una delle sue famigerate progressioni, con giri impressionanti l’uno dietro l’altro, con un set di morbide durato una trentina di giri. Consumo Pirelli praticamente inesistente; merito anche delle sue traiettorie delicate e ineccepibili. E quando serve questo Raikkonen caccia anche gli artigli, a farne le spese è il povero Grosjean domato con prepotenza rara. FENOMENO
Romain Grosjean 8,5 Prima fila in qualifica e terzo posto in gara. Ecco il fine settimana da “libro cuore” per il francese che cresce a vista d’occhio. Tallona Hamilton, lotta per la vittoria, alza bandiera bianca soltanto nell’ultimo stint. Probabilmente accusa mentalmente il sorpasso subito a freddo da Kimi Raikkonen. Questione di gerarchie, questione di spessore. Ma il ragazzo si farà, il piede c’è e la testa stavolta è sembrata ben salda sul collo. Non è facile lottare alla pari con cinque campioni del mondo e chiudere sul podio. NOTEVOLE
Sebastian Vettel 7 Terzo in griglia, perde la possibilità di andare a podio in partenza, quando si fa beffare da Jenson Button. Regolato l’inglese, però, non può nulla contro il duo della Lotus e nemmeno l’azzardo della sosta finale (per recuperare terreno con le soft) paga. Un Gp che, se non è del tutto incolore, serve ben poco alla sua rincorsa iridata. E il patto piange: solo tre podi su undici gare per il dominatore del 2011. STRANA NORMALITA’
Fernando Alonso 7 C’è qualcosa di contorto e perverso nel “festeggiare” un modesto quinto posto. Aria di volata mondiale, di “Notti Magiche” per dirla alla Bennato-Nannini. E allora anche la traferta ungherese può dirsi archiviata con “successo”. Quello di chi ha perso punti pesanti nei confronti del solo Hamilton. Budapest “ammortizzata”, esorcizzato il catino tutte curvette lente che inorridiva la F2012, e avanti così. Matador non è troppo brillante in qualifica (poteva fare di più?) ma corre saggiamente il Gp, attento a preservare e gestire le gomme per attuare la tattica più efficace: quella di due pit stop. Promossi squadra e pilota ma guai a toppare con gli sviluppi, perchè la macchina qui pagava troppo rispetto ai rivali. +40
Jenson Button 5,5 Nel dopo gara è incazzato nero con il team, per essere passato in pochi giri da buon terzo a sesto nella morsa del traffico, a causa di una strategia incomprensibile di tre stop. “Di solito con questa tattica si prova a passare chi sta avanti, invece mi hanno buttato nel traffico”. Vero, la sua crew ha sbagliato tutto, però nemmeno un attacchino provato ad Alonso con una McLaren che volava, dai… BEFFATO
Bruno Senna 8 Mentre Pastor Maldonado continua a totalizzare penalità su penalità, Bruno è autore di una gara a dir poco meravigliosa, nella quale inserisce di prepotenza la “piccola” Williams in mezzo ai quattro top team. Il circuito kartistico tutte curve esalta il ritmo di Senna che riesce a chiudere la corsa davanti a una Red Bull e a una Ferrari. Una delle gare più belle del nipote di Ayrton. OTTIMO
Mark Webber 6,5 Rimedia alla mediocre qualifica con una buona partenza, ma sin dall’inizio la sua gara è impostata sulla strategia sbagliata: quella delle tre soste. Ecco perchè per non finire sulle tele è costretto a rientrare proprio quando aveva costruito un’importante rimonta. Sei punti persi da Alonso e otto da Vettel. Giornata storta per il cangurone, che mantiene comunque il secondo posto in classifica iridata nonostante due ottavi posti in sette giorni. PIT STOPPATO
Felipe Massa 6 Si qualifica settimo, che non è malaccio, ma resta con la frizione in mano allo start. Lui che di solito parte benissimo. Imbottigliato nel traffico tra Williams e Force India, su un circuito dove non si passa, perde il treno dei primi e deve accontentarsi di due punticini conquistati dopo una gara relativamente tranquilla. Come dice la legge di Murphy “Se qualcosa può andar male, lo farà”. Stavolta è la partenza, la prossima? CALIMERO
Nico Rosberg 6,5 Con una Mercedes a tratti imbarazzante Nico è autore di una prova interessante, dato che ha la meglio sulle Force India e riesce ad agguantare un punto. Non è ironia, è la Mercedes. A GALLA
Michael Schumacher 4 Pessima la qualifica, poi il pasticcio in partenza dove sbaglia piazzola e spegne (volontariamente) il motore. Si innervosisce e supera il limite di velocità in pit-lane, beccandosi un bel drive through tanto per gradire. Dopo il calvario, quando è lontanissimo dalle posizioni che contano, arriva anche il ritiro per problemi tecnici. Capitano tutte a lui e non è la prima volta. LE COMICHE
Nico Hulkenberg e Paul di Resta 5,5 Stesso voto per entrambi gli alfieri “indiani” che chiudono a ridosso della zona punti quando avevano il potenziale per entrarci. Si fanno beffare dall’esperienza e dalla freddezza di Rosberg. E la Force India perde ancora punti rispetto alla Williams.
Pastor Maldonado 5,5 Bravo in qualifica, irruente in gara. La sintesi perfetta, eppure il contatto con di Resta va visto e rivisto. Perchè lasciare un po’ di gomma sul fianco dell’avversario è un “reato” meno grave di tanti altri. E’ bagarre, è lotta, è automobilismo sanguigno e genuino. Dai Pastor, a ruote coperte un giorno farai faville, lì ti capiranno. INCOMPRESO
Sergio Perez 5 Ohi ma c’era anche lui; il “Niño Maravilla” della F1? Perchè stavolta davvero non lo si è visto. Se non per aver bloccato due giri Alonso, facendogli da tappo. Sauber alla deriva sul circuito magiaro e chissà quante imprecazioni s’è preso Checo dal collega spagnolo. ASSENTE
Pedro de la Rosa 5 La notiziona è che è partito con le gomme medie, diversificando la strategia. Essì perchè anche in Hrt hanno una strategia di gara… BOH
Charles Pic 6 Bravo finire il Gp davanti al più blasonato compagno Timo Glock (5)
Altri: Jean-Eric Vergne (5,5); Heikki Kovalainen (6); Vitaly Petrov (5,5); Kamui Kobayashi (4,5)
Gp di Ungheria 5,5 Un circuito che definire “noioso” è dire poco. Senza pioggia non poteva venire fuori nient’altro che la gara meno entusiasmante della stagione, con un trenino di vetture incapaci di sorpassarsi. Caldo torrido e arsura, bravo Hamilton ad approfittare della conformazione ostica del tracciato per difendere a denti stretti una vittoria fondamentale in chiave mondiale.
Le tre di Lewis all’Hungaroring Piccolo dato statistico: Hamilton ha trionfato tre volte in Ungheria (2007, 2009, 2012). Dietro di lui, secondo, in tutti e tre i casi si è sempre piazzato Kimi Raikkonen. Amuleto?
Placido Domingo 9 E’ lui il “One Man Show” di Budapest, il panciuto tenore che sul podio riesce con la sua insistenza a far parlare finanche Raikkonen. Ma poi ti chiedi: e la vecchia conferenza stampa? Forse si stava meglio quando si stava peggio…
La F1 di Pino Allievi 3 La Formula 1 del noto giornalista, nonchè opinionista Rai, è fatta di luoghi comuni e qualche confusione di troppo. “Raikkonen oggi non si è addormentato“. Ecco messo in scena, con la complicità di Franco Bortuzzo, il peggior luogo comune degli ultimi anni. Essì, perchè è facile perdere la concentrazione (addormentarsi, ndr) mentre si guida con carichi gravitazionali tre volte superiori alla media. E ancora: “Alonso va fortissimo a Spa”. Certo Pino, è il circuito dove Fernando ha vinto più volte, ehm…
La moviola di Boccafogli 2 “Button è l’unico dei piloti di testa ad aver effettuato tre soste”. Sicuro sicuro?