Horner frena Seb: “Lewis non ha sbagliato”

Al termine di un GP in cui la Red Bull non ha di sicuro portato a casa il premio simpatia, Chris Horner corregge un po’ il tiro, mentre torna a commentare l’episodio che ha innervosito non poco Sebastian Vettel.

Parliamo ovviamente dello sdoppiaggio di Lewis Hamilton. Un’azione che ha fatto saltare più di un appassionato sul divano. Improvvisa, quasi surreale per quanto di fatto perfettamente logica – dove sta scritto che il più veloce deve rimanere negli scarichi dei rivali? Hamilton punta la preda, preme sull’acceleratore, si infila all’interno e si piazza davanti al Campione del Mondo, che casca letteralmente dalle nuvole e si sbraccia incredulo. Come a domandare”Ma che ti salta in mente?!”. Semplice: i Campioni non aspettano nessuno, fosse anche il più temibile degli avversari.

Un episodio  che a Vettel non è proprio andato giù. A caldo, ha rilasciato dichiarazioni discutibili: “Non è stato bello da parte sua. Non vedo perché mettersi a battagliare con noi. Se vuoi andare veloce puoi rallentare, portarti più indietro, aprire un gap e metterti a spingere allora. Ma è stupido disturbare i leader della gara”. Sembra quasi dire, vai a giocare più in là, qui i grandi stanno facendo sul serio. Frase difficile da far accettare al tuo interlocutore, tanto più se si tratta di Lewis Hamilton.

Davanti ai microfoni la tensione è una cattiva consigliera, lo sanno un po’ tutti i piloti, e Seb se n’è già accorto in Malesia, tra cetrioli ed altri ortaggi. Chris Horner getta acqua sul fuoco ed invita ad essere comprensivi: “È ovvio che le emozioni dei piloti vanno a mille. È stata una situazione insolita, perché normalmente quando doppi qualcuno lui non ti risorpassa. Ma Lewis aveva gomme fresche. Seb pensa che quest’episodio abbia influenzato la sua gara e l’ha fatto”.

Secondo il pilota di Heppenheim, infatti, quel contro-doppiaggio subito dall’anglocaraibico gli è costato la posizione contro Jenson Button. Di sicuro non è stato Hamilton l’unica causa del suo scivolare in terza piazza, comunque. Un ruolo importante è stato giocato dagli uomini McLaren, stavolta impeccabili nel far segnare un nuovo pit-stop record in 2,31 secondi, e dal pilota inglese che nel primo giro del suo nuovo stint ha fermato il cronometro sul tempo di 1:20.057, nella stessa tornata in cui Vettel rientrava ai box con un 1:33.996. Senza considerare inoltre che, con un sorpasso in regola, il secondo posto si sarebbe rivelato poi facilmente alla portata della Red Bull numero 1. Horner, più che pensare alla posizione su Button, si rammarica per quella su Alonso: “È frustrante il fatto che ci sia costata un secondo ed è un peccato che Hamilton non si sia sdoppiato anche da Fernando. Se fosse costato un secondo anche a lui, le cose si sarebbero compensate”.

Il Team Principal la prende comunque con filosofia e, soprattutto, sottolinea quanto Hamilton fosse in pieno diritto di superare il suo pilota: “Se guardi le norme, non credo che ci sia nulla che dica che una macchina non può sdoppiarsi. Quando lotti con centesimi e decimi a volte può andare in questa maniera, puoi perdere tempo prezioso per singoli episodi. Ma Hamilton ne aveva il diritto, non ha fatto niente di sbagliato. Senza dubbio ha aiutato il suo compagno di squadra”. Anche se, guardandola da fuori, Hamilton, più che voler dare una mano a Button, sembrava desideroso di allontanarglisi perché non lo doppiasse.

Insomma, da un lato Horner scrolla le spalle: su, non prendetevela, sono piloti. Dall’altro manda un messaggio a Seb: occhio con le accuse e il nervosismo. Perché quest’anno i nervi saldi contano tanto quanto un’aerodinamica efficiente.

Lascia un commento