RB: quando correre al limite diventa un’arte
“Non sono a conoscenza di eventuali irregolarità sulle nostre vetture. Il nostro risultato è puro frutto delle qualifiche“. Così Christian Horner ha spiegato alla stampa (Autosport) la posizione Red Bull riguardo il sospetto – a dir la verità ben più di un sospetto – di un’irregolarità delle monoposto di Milton Keynes nelle qualifiche del sabato ad Hockenheim.
Le mappature del motore, utilizzate in qualifica, sono state messe sotto accusa da Jo Bauer in quanto totalmente differenti dalle mappature standard rilevate dagli altri team motorizzati Renault. Queste mappature darebbero vantaggi per quanto riguarda la stabilità della vettura attraverso la fuoriuscita di gas roventi dai terminali di scarico che, magistralmente incanalati, aumentano il grip.
Stando alle ultime notizie ufficiali, le due vetture del team diretto da Horner, dovrebbero regolarmente prendere il via dalla casella numero 2 e numero 8 della griglia di partenza del GP di Germania che partirà tra pochi minuti. Nulla infatti andrebbe a ledere il regolamento tanto da far retrocedere le due Red Bull nell schieramento.
Non è certo la prima volta che accade, pensiamo ad esempio al double decker: arma letale Brawn GP nel 2009 che fece volare Button e Barrichello. Ricordiamo tutti i distacchi disarmanti di inizio stagione, tutti ricordiamo quanto i team cercarono – con più o meno successo – di replicare l’invenzione di un fantomatico ingegnere giapponese di casa Brawn.
Red Bull però, è stata recentemente la più invidiata e anche la più chiacchierata da parte di commissari, team managers, stampa specializzata. Negli ultimi tre anni, a Milton Keynes hanno sfornato soluzioni fantastiche quanto discutibili, al limite del regolamento sportivo. Tante le lamentele, praticamente zero sanzioni per Horner & Co.
Ricordiamo, ad esempio, non tanto l’assetto “rake”, quanto l’ala anteriore flessibile. Innegabilmente dispositivo funzionale, a maggior ragione per un assetto studiato in galleria del vento da un mago come Newey. La flessione dell’ala era evidente, ma ai controlli tutto regolare: nonostante i pesi posti sulle estremità del pezzo in questione, non avveniva alcuna flessione. Per cui, tutto regolare.
Non ultima, la soluzione portata al gp d’Europa, a Valencia, sempre da Red Bull: Lo scarico a camera risonante di Helmholtz. Soluzione prettamente aerodinamica che coinvolge i gas di scarico. Altra soluzione, probabilmente, al limite. Ma anche in questo caso sanzioni zero.
Insomma, Red Bull, oltre a poter vantare il miglior ingegnere presente in F1, ha una filosofia che la porta a sfruttare ogni lettera, scritta o meno, del regolamento in vigore. Ciò è un aspetto importante, anzi, importantissimo: le permette di stare sempre là, al vertice, senza incappare in sanzioni. Se tanto mi dà tanto, qualcuno (e non solo Ferrari) potrebbe iniziare a breve a prendere spunto.