GP d’Europa a Londra nel 2013? Si può fare…
Poco prima del GP di Gran Bretagna, il title sponsor dell’evento – Banco Santander – aveva dato vita ad un futuristico circuito cittadino a Londra. Si era capito subito, però, che non era solamente una trovata pubblicitaria, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti, presentata in conferenza stampa insieme ai piloti McLaren, Hamilton e Button. Una proposta che ha subito trovato l’appoggio del Patron della F1 che fiuta già l’affare.
Ecclestone, infatti, interpellato dal Times aveva ammesso: “Per come mi sono state proposte le cose, sarei disposto a spenderci dei soldi. Se avremo l’ok e tutto andrà nel modo giusto, credo che potremmo anche farlo. Pensate a quale impatto potrebbe avere la F1 a Londra sul turismo, forse anche maggiore di quello che daranno le Olimpiadi”.
Londra potrebbe seriamente candidarsi ad ospitare il Circus già dal prossimo anno, prendendo la denominazione di Gran Premio d’Europa. Ecclestone sarebbe disposto a spendere subito 43 milioni di euro per coprire i costi di promozione, palchi, tribune mobili e chiusura del centro della capitale inglese, probabilmente supportato anche da Santander che sarebbe – come a Silverstone – title sponsor del GP.
Nel progetto, inoltre, sempre esserci realmente la possibilità di integrare il nuovo Stadio Olimpico di Londra nel layout della nuova pista. La London Legacy Development Corporation – società che dovrà decidere del futuro dell’impianto dopo le Olimpiadi 2012 – ha annunciato di aver preso seriamente in considerazione la F1.
In una nota ufficiale divulgata oggi, La London Legacy spiega: “Possiamo annunciare di aver ricevuto quattro offerte per il futuro. Una dal West Harn United, una dalla Intelligent Trasport Service in associazione con la Formula 1, un’altra dalla UFFB Collega of Football Business e l’ultima dal Leyton Orient. Faremo adesso le nostre valutazioni prima di prendere una decisione”.
Per un italiano, comunque, il paragone è immediato: Londra in poco tempo potrebbe avere la sua corsa, beffando di fatto i sostenitori del Gran Premio di Roma, progetto ormai accantonato. Il promotore dell’evento, Maurizio Flammini, che ora collabora all’organizzazione del GP di New York, ha ammesso che il GP di Roma si è perso non per un motivo economico, ma per i tempi lunghissimi della burocrazia italiana: “La burocrazia ferma a Roma migliaia di progetti, non solo la Formula 1. Dobbiamo combatterci ogni giorno. Non è pensabile che un accordo di programma abbia una durata che va dai 6 ai 15 anni, perché qualsiasi iniziativa in questo mondo così veloce in 6 anni è già vecchia, figuriamoci in 15”.